In tanti lo hanno definito come una lotteria, altri come una bufala: l’esito del bando per il finanziamento dei progetti di rigenerazione urbana ha riacceso il dibattito proprio attorno al Piano nazionale di ripresa e resilienza che, tra i principali obiettivi, si pone quello di ridurre i divari territoriali. Ma, tra carenze di personale negli enti locali e ritardi, quella distanza rischia invece di acuirsi ancora di più. I Comuni come Bojano, infatti, non solo vanno in affanno quando c’è da portare avanti i progetti, ma anche nel presentare delle proposte ammissibili ai finanziamenti. E lo dimostra proprio quest’ultimo caso, con mesi di lavoro e preparazione per la partecipazione al bando gettati in fumo. A far discutere, inoltre, il modello adottato per la selezione dei progetti da finanziare. Un modello che privilegia la competizione tra territori anziché l’adozione di politiche perequative. La quantità di passaggi burocratici a cui adempiere e la complessità della documentazione da fornire infatti, in alcuni casi può scoraggiare gli enti locali meno efficienti, costretti a rinunciare all’invio delle candidature. Sul tema è intervenuto il sindaco di Bojano, Carmine Ruscetta, che in tal senso ha chiesto alla nuova delegazione parlamentare molisana di sollecitare il ministro Fitto a rivedere parametri e modalità dei bandi del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
«Siamo delusi e amareggiati dall’esito del bando sulla rigenerazione urbana – spiega il primo cittadino -, perché il Governo ci aveva dato la possibilità di partecipare costituendo una rete di Comuni, chiedendoci però di stilare un progetto basato sulla contiguità territoriale o sulla condivisione tematica di idee progettuali. Invece ci siamo visti esclusi per la seconda volta a causa dell’Indice di vulnerabilità sociale e materiale, un parametro tecnico per noi discutibilmente più basso rispetto ad altre zone. Un’autentica beffa se consideriamo che centri come Positano, Capri o Gela abbiano invece ottenuto il finanziamento. Sicuramente parliamo di zone con un indice di vulnerabilità alto ma è vero anche che sono zone turistiche, dove l’incertezza economica non è certamente quella che viviamo qui in Molise. Il Pnrr così non può funzionare, perché di fatto non centra le sue finalità – prosegue – cioè quelle volte ad abbattere il divario tra territori. Partecipare a questi bandi, infatti, comporta già uno sforzo non indifferente per piccoli comuni come il nostro, per rispettare le tempistiche e soprattutto per pensare e progettare le cose da realizzare. La macchina amministrativa deve letteralmente fare le corse contro il tempo, nonostante la carenza di personale e le difficoltà economiche, per poi non trarne alcun tipo di beneficio, anzi, a rischio di concentrare risorse umane su progetti irrealizzabili. Mentre, quindi, c’è chi costruisce nuove strutture grazie a questi fondi, altri enti come il nostro sono alle prese con le manutenzioni, e spesso per partecipare ai bandi si devono accantonare tante altre opportunità, oppure allungare i tempi di cose anche più urgenti» sbotta Ruscetta. Per quanto riguarda il bando “Rigenerazione urbana”, tra l’altro, il sindaco spiega di aver condotto una sua indagine personale proprio in merito all’indice di vulnerabilità sociale e materiale che a Bojano è costato l’esclusione dalla graduatoria. «Per curiosità ho consultato tutti gli indici dei Comuni molisani e ho scoperto che un solo centro nella nostra regione supera la soglia dell’ultimo raggruppamento di comuni risultato beneficiario, ed è Castellino del Biferno. Per via dell’esiguo numero di abitanti, però, anche un paese come Castellino sarebbe stato costretto a partecipare insieme ad altri centri e ai fini della graduatoria il suo indice avrebbe fatto media con quello di altri centri, risultando comunque inferiore all’ultimo in graduatoria». Insomma, basarsi su quest’indice per concedere dei finanziamenti così importanti, che si pongono l’obiettivo di ridurre fenomeni di marginalizzazione, degrado sociale, nonché migliorare la qualità del decoro urbano, rischia di essere fatalmente riduttivo. «Forse è il caso di dare maggior peso ai progetti. Perché a guardare la graduatoria sembra che la nostra realtà viva una situazione rosea, invece sappiamo bene che non è così – prosegue Ruscetta -. Non possiamo combattere e correre per questi bandi e poi non ottenere nulla. Tanti comuni come Bojano, già vessati da carenze di personale, difficoltà economiche e tanto altro, si affrettano infatti con la speranza di ottenere i fondi, impiegano preziose risorse umane nella progettazione che potrebbero essere impiegate diversamente e per cose più urgenti» rimarca ancora il primo cittadino. Per non parlare, poi, del cofinanziamento. «Favorisce i centri virtuosi ma non mira a riequilibrare la situazione dei centri più svantaggiati – commenta il sindaco di Bojano -. Perciò rivolgo un invito ai parlamentari eletti a prendere a cuore il tema, perché di questo passo il rischio è che i comuni molisani siano sempre esclusi, e che restino quindi più indietro degli altri».

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