Incredulità e sconcerto nell’area del Matese per la notizia emersa in questi giorni circa la procedura di vendita all’asta degli impianti di Campitello, divenuta esecutiva a due anni dall’avvio del procedimento, per un totale a base d’asta di circa 2,5 milioni di euro, e che potrebbe essere battuta a fine dicembre presso il Tribunale di Campobasso.
Un atto dovuto, da parte del Comune di San Massimo, a tutela delle casse comunali, su cui graverebbero già somme non riscosse per l’imposta sulle aree sciabili da parte di Funivie Molise per una somma di 460 mila euro.
La stessa Funivie Molise, società partecipata regionale che sovrintende alla gestione degli impianti di risalita, che negli anni ha accumulato debiti per oltre 3 milioni di euro nei confronti dell’Ente matesino, di FinMolise, dell’Agenzia delle Entrate, di vari professionisti, fornitori e privati.
A quanto pare, però, l’asta potrebbe non avere luogo poiché la Regione starebbe avviando l’iter per un concordato preventivo finalizzato al ripianamento del debito di Funivie.
La questione, quindi, potrebbe risolversi con un’iniezione cospicua di liquidità nelle casse societarie, ed evitare così la svendita di quei beni su cui negli anni – tra l’altro – la stessa Regione ha investito somme per manutenzioni e potenziamenti vari.
Si saprà di più la prossima settimana, quando è in programma un’assemblea dei soci di Funivie alla quale dovrebbe partecipare il governatore Francesco Roberti.

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