Tutta una messa in scena. Ha del clamoroso la conclusione delle indagini dei Carabinieri di Bojano sull’incidente che il 20 novembre scorso aveva scosso la comunità: quella sera, nel centro di accoglienza per minori di via Barcellona, un ragazzo era precipitato da una finestra, 5 metri di altezza, impattando su un terrapieno. Fu trasferito d’urgenza al Pronto soccorso del Veneziale di Isernia, in gravi condizioni ma non in pericolo di vita. Un secondo giovane, in quella stessa circostanza, aveva tentato di buttarsi dalla finestra, utilizzando una tenda legata ad un termosifone, e un altro ospite lo aveva trattenuto con un quarto impegnato a sollecitare gli operatori della struttura ai necessari soccorsi. «Dalle prime dichiarazioni raccolte sul posto e dalla ricostruzione delle dinamiche, qualcosa non quadrava» spiegano i Carabinieri. Dopo una fitta serie di riscontri, coordinati dalla Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Campobasso, è emerso quindi che i quattro giovanissimi avevano inscenato un tentato suicidio, assegnandosi persino dei ruoli ben precisi. Uno di loro infatti non doveva fare altro che fingere di trattenere il suo amico e trarlo in salvo. Il motivo? Indurre gli operatori a farli accedere alla fase successiva del programma, che prevede anche una retribuzione, spiegano i Carabinieri. Insomma, per tutti e quattro, che ora si trovano in un’altra struttura e godono di buona salute, è scattata la denuncia per concorso nel reato di procurato allarme. Agli operatori della struttura ricettiva di Bojano viene quindi restituita – dopo mesi di apprensione per lo strano accaduto – la meritata serenità.

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