Era stato trovato per strada a Jelsi, seminudo e in stato confusionale per l’abuso di alcol. L’episodio, avvenuto la notte tra il 15 e il 16 luglio, aveva scosso tutta la comunità. La svolta è però arrivata nelle scorse ore: i Carabinieri della Compagnia di Campobasso hanno dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal gip del tribunale di Campobasso, su richiesta della procura, per l’applicazione della misura cautelare – prevista dall’art. 284 c.p.p. — degli arresti domiciliari con il divieto di contatto e colloquio con persone diverse rispetto a quelle che con ognuno degli indagati coabitano o che ognuno assistono.
La misura è stata applicata a due soggetti, uno di 56 anni e l’altro di 41 anni, residenti a Jelsi, gravemente indiziati per quanto accaduto nell’abitazione di uno degli indagati, dove si era fatto uso smodato di sostanze alcooliche al punto da richiedere l’intervento del 118 per soccorrere l’uomo di 63 anni, trovato poi riverso su strada in forte stato confusionale e di semicoscienza.
Le indagini hanno consentito di ricostruire la dinamica degli accadimenti di quella giornata facendo emergere come il malcapitato, inizialmente convinto di essere in un contesto amichevole, fosse stato costretto, con minacce e percosse, a bere bevande alcoliche sino quasi allo sfinimento. Il fatto è emerso in tutta la sua gravità anche perché la vittima, in un momento successivo, era stata sottoposta a limitazioni della propria libertà personale in quanto le era stato impedito di allontanarsi dall’abitazione in cui si trovava e sottoposta a sevizie e violenze.
Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari nel corso delle quali gli indagati potranno esperire, nell’ottica difensiva, tutti i rimedi processuali previsti dal codice di rito.

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