Ferrazzano rientra ufficialmente tra i borghi d’eccellenza d’Italia. Il comune molisano, a 4 chilometri dal capoluogo, ha infatti ottenuto un prestigioso riconoscimento: la “Bandiera arancione” del Touring club italiano.
Lo scorso 22 gennaio a Genova, nell’elegante sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale, alla presenza di oltre 160 sindaci, sono stati annunciati i Comuni meritevoli dell’ambita certificazione il triennio 2018-2020.
Solo l’8% dei borghi analizzato si è visto assegnare il premio d’eccellenza, vale a dire 227 Comuni su 2.838 candidature, tra cui il comune molisano.
Nella motivazione si spiega che la località si distingue “la tipicità e omogeneità del centro storico e per l’apprezzabile cura e manutenzione dell’arredo urbano: ideale da percorrere a piedi, il piccolo Comune molisano offre al turista curioso, la possibilità di scoprire gli importanti attrattori storico-culturali custoditi tra le strette vie dell’abitato”.
L’iniziativa “Bandiere arancioni”, programma territoriale di sviluppo e valorizzazione turistica dei borghi dell’entroterra italiano, nel 2018 festeggia anche un importante traguardo: 20 anni.
Il Touring, infatti, dal 1998 seleziona e certifica attraverso questo progetto i borghi eccellenti dell’entroterra Italiano. Località a “misura d’uomo” con meno di 15mila abitanti, luoghi speciali, magari ancora poco conosciuti, dove la sostenibilità ambientale, la tutela del territorio, il patrimonio artistico e culturale, la qualità dell’accoglienza si uniscono per regalare autenticità al viaggio.
Digitando “Ferrazzano” sul sito ufficiale del Touring Club è dunque possibile leggere la descrizione stilata dagli esperti del Tci, che, in incognita, hanno valutato il piccolo borgo molisano nell’ambito di un processo continuo di valutazione.
«Su di un alto colle, in posizione dominante, si eleva ben in vista Ferrazzano, chiamato un tempo Ferentino, località dal perimetro esterno interamente chiuso da case che si mostrano alla valle con la loro cortina continua. Vedetta naturale di uno dei punti cardine sulle antiche vie di comunicazione, la cittadina fu fortificata dai sanniti con una poderosa muraglia ancora visibile a tratti. Dell’epoca medievale il borgo conserva il castello fatto costruire su strutture più antiche, verso la fine del XV secolo dalla famiglia Carafa. Esso è l’espressione tipica della conversione di un austero e rude fortino medioevale in un confortevole palazzo signorile, ancor’oggi abitato. Percorrendo le stradine del centro storico – si legge nella descrizione -, che seguono un andamento circolare su cui si innestano i tratti radiali, si nota l’amorevole recupero dei piani in selciato e delle mura antiche. La chiesa dell’Assunta, con il suo portale di impronta romanica, si offre alla vista quasi improvvisamente, in uno degli innumerevoli e minuti slarghi che si aprono tra le case: all’interno è possibile ammirare un prezioso pulpito poggiante su quattro colonne e una fonte battesimale.
Da segnalare, anche l’interessante realtà del TFS Loto (Tribeca Ferentinum Studio – Libero opificio teatrale occidentale), anche detto Teatro del Loto: un piccolo gioiello scenico, considerato da tanti fra artisti, operatori e pubblico “Il più bel piccolo teatro d’Italia”.
Nato dalla volontà di recupero e dalla trasformazione architettonica di una vecchia sala parrocchiale della fine degli anni ’50, il Teatro del Loto è stato ristrutturato secondo i principi di ergonomia e suggestioni del Feng Shui, con l’intento di riunire concetti architettonici occidentali ed orientali, che sappiano essere eccellenti testimoni della migliore tradizione scenica ma, al contempo, proiettati a valorizzarla nell’innovazione».
Un vero e proprio “gioiello” dunque che rappresenta per il territorio un valore aggiunto e inorgoglisce non solo i ferrazzanesi ma l’intera regione Molise.

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