“Credo che i giochi siano fatti, ma devo essere onesto nel dire che non mi interessano le poltrone, vorrei soltanto che la mia città, dopo anni di oblio da parte di ogni istituzione, abbia il giusto riconoscimento”. È euforico Di Bartolomeo, o meglio si “sente bene” come dice lui stesso. Il documento sottoscritto da 26 amministratori tra assessori e consiglieri, che chiedono la sua candidatura al Senato, è stato per lui una sorta di riconoscimento “al duro lavoro che ho portato avanti fino a questo momento”. “Campobasso – si legge nella nota – è la città capoluogo della regione Molise, conta più di 50mila abitanti. Nel 2009 la coalizione di centrodestra guidata dal senatore Luigi Di Bartolomeo ha vinto le elezioni Comunali dopo 15 anni di governo del centrosinistra. L’amministrazione Di Bartolomeo – si legge sempre nella nota – pur tra mille ostacoli e problemi (mancati trasferimenti statali, limitazioni dovute al Patto di Stabilità, Imu) ha concorso in modo decisivo alla vittoria del centrodestra prima alla Provincia di Campobasso (maggio 2011) e poi alla Regione Molise (ottobre 2011). È arrivato il momento che vi sia un riconoscimento per il Comune Capoluogo, e tale riconoscimento va assegnato a chi lo rappresenta, ossia al sindaco senatore Di Bartolomeo. Spinti da questo convincimento, noi amministratori abbiamo sottoscritto un documento con il quale chiediamo che Di Bartolomeo sia candidato al Parlamento Italiano per rappresentare nel più importante consesso dello Stato Italiano, in primis le legittime aspettative dei campobassani, da troppo tempo non adeguatamente rappresentati”. Documento che è stato inviato ai vertici nazionali del Pdl. “Non è importante che in Parlamento ci vada io – aggiunge Di Bartolomeo – mi preme però che se non sono io sarà un’altra persona, ma sempre di Campobasso. Certo l’indicazione dei miei ragazzi mi ha inorgoglito, rappresenta per me un attestato di stima che mi spinge a combattere affinché si spezzi definitivamente, ogni volta che si parla di candidature, quella sorta di arcobaleno che va da Isernia e Termoli sorvolando Campobasso, come se questa città non esistesse. Chiederò anche a Iorio, che l’amministrazione di Palazzo San Giorgio sosterrà nelle prossime consultazioni, di dare, nel suo programma ampio spazio alla mia città affinché sia considerata città metropolitana con tutti i benefici che ne derivano”. Il sindaco non ha paura degli avversari e confida nei suoi elettori: “Chi potrebbe mai oscurarmi? E poi io in Senato ci sono già stato, in 18 mesi ho lasciato tante tracce e i compabassani questo lo sanno bene”. 

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.