Ci sono le insegnanti che, dicono, «non riescono neppure a guardare quel cancello chiuso da anni». Ci sono i genitori dei piccoli che hanno creduto alle garanzie fornite dall’amministrazione sul ritorno tra i banchi della scuola di Mascione all’inizio del prossimo anno scolastico. Tutti accomunati dall’amarezza di aver purtroppo constatato che le promesse sono rimaste solo su carta. Più che una conferenza stampa è un vero grido di protesta quello che si è levato ieri mattina in contrada Casale dove i rappresentati dell’associazione ‘Nuova Scuola di Mascione’ hanno manifestato tutta la loro indignazione per l’atteggiamento del sindaco Gravina e della sua Giunta. «Da mesi non veniamo ricevuti – dicono – l’ultima pec inviata al Comune, per capire come mai perduri questa fase di stallo – risale allo scorso 1° maggio, ma non c’è stata risposta. Un atteggiamento del tutto irrispettoso dal parte del sindaco e del dirigente Giarrusso, ai quali chiediamo solo chiarezza». La vicenda del plesso di Mascione – chiuso e abbattuto nel 2016 perché vulnerabile sismicamente – è ormai nota e si trascina da anni.
La scuola serve un vasto territorio periferico composto da circa 2.500 residenti. Diverse sono state negli anni le manifestazioni di protesta che hanno visto scendere in campo numerosissimi contradaioli: la più eclatante fu la riconsegna del 2017 delle tessere elettorali al prefetto di Campobasso, per meglio far capire da una parte la determinazione dei cittadini residenti nella zona e, dall’altra, la piena sfiducia che serpeggiava a quei tempi nei confronti dell’amministrazione Battista. L’ex sindaco, per altro, riuscì a reperire i fondi per avviare la ricostruzione del plesso. «Siamo finiti – l’attacco alla squadra pentastellata – dalla padella alla brace. Oggi ci vediamo costretti a risollevare la testa e accendere i riflettori sulla vicenda, dopo gli annunci dell’amministrazione». Questa la cronistoria che ha dell’incredibile: ad agosto del 2018 i lavori vengono affidati al ‘Consorzio stabile alveare network’ per un importo netto di 775.388,93 euro, interventi gestiti dalla ditta edile consorziata ‘Elettrica sistem’ di Cava dei Tirreni e a settembre del 2020 subentra la variazione societaria, ovvero l’originario consorzio cambia assetto e viene inglobato nel ‘Consorzio stabile build S.c. arl (per chi segue le oscure vicende cittadine trattasi dello stesso ‘Consorzio affidatario dei lavori per la Torre covid). La data d’inizio dei lavori viene fissata per il 18 febbraio 2019 mentre il fine lavori per il 17 febbraio 2020, vale a dire due anni fa. Nel frattempo però la ditta ‘Elettrica sistem’ più volte interrompe i lavori, come tra l’altro è solita fare in altri cantieri da essa gestiti tra la Sardegna e il Veneto. Dopo la messa in opera dell’intera struttura metallica i lavori restano fermi già a fine luglio 2020. Nel frattempo il Comune per svariate ragioni più volte concede una proroga per la consegna dei lavori. A luglio del 2021, con il cantiere ormai fermo da svariati mesi il prefetto di Campobasso indice un tavolo tecnico tra il Comune, il Consorzio e l’Associazionedi Mascione per tentare di dirimere la questione. L’amministratore del Consorzio con banali scuse non si presenta all’incontro né fa intervenire un suo delegato, ma in data antecedente l’incontro la società invia una diffida al Comune nella quale intima l’Ente appaltante a porre in essere le condizioni richieste anzitempo tempo per consentire la ripresa dei lavori. «In quella sede prefettizia – spiegano – il sindaco Gravina in prima battuta pone come atto dovuto la scelta della risoluzione per evidenti violazioni contrattuali, ma terminata l’estate palesa invece l’intenzione sua e dell’amministrazione comunale di procedere alla ripresa dei lavori, tramite il dirigente dell’Area sviluppo del territorio l’architetto Giarrusso che dichiara di intavolare serrati i colloqui con il consorzio. A gennaio 2022 abbiamo chiesto un incontro pubblico al primo cittadino stante il perdurare del forzato silenzio da parte del dirigente Giarrusso è il 18 gennaio il sindaco Gravina ci dice che nel giro di una, massimo due settimane verrà emesso un atto formale per un nuovo progetto esecutivo e un contratto transattivo, atto propedeutico per il ripristino dei lavori. Il sindaco dichiara in pompa magna che ha intenzione di aprire la scuola per il nuovo anno scolastico, a metà settembre 2022. Il 4 marzo 2022 la parte politica esprime finalmente e formalmente, nero su bianco, la chiara volontà di far riprendere i lavori attraverso un accordo bonario esplicitato nella delibera di giunta numero 61, null’altro che una mera elencazione cronologica di tutte le vicende amministrative del cantiere scuola. Nell’atto si evidenzia, come prevalente, la salvaguardia dell’interesse pubblico anziché l’apertura di un contenzioso dispendioso e lungo. la delibera fissa, sulla carta, 4 mesi di tempo dalla stipula del contratto transattivo per terminare i lavori, sebbene nell’allegato modulo contrattuale da sottoporre alla firma del consorzio vi si è riportata una di una diversa tempistica (sei mesi). Durante tutto il mese di marzo, a seguito di continui dinieghi da parte del dirigente Giarrusso, abbiamo più volte contattato anche altri attori ugualmente importanti e centrali nella vicenda come il direttore dei lavori e il Rup, ma entrambi risultano estranei a certi passaggi amministrativi. Per altro il dirigente Giarrusso, da accordi presi in sede di riunione tenutasi il 18-1-2022, avrebbe dovuto costantemente aggiornarci circa l’evoluzione della questione ma l’architetto a volte non è reperibile, altre volte deviava le chiamate all’assessore Amorosa che ha fatto solo ‘spallucce’. In un momento amministrativo così delicato – concludono – ci si chiede come mai il Consorzio diserti e declini gli appuntamenti fissati dal dirigente, tenuto conto che la tardiva delibera del 4 marzo era di fatto un provvedimento immediatamente esecutivo e che la firma della bozza, a dire del sindaco, era cosa fatta poiché nella stessa sono stati messi nero su bianco gli accordi già presi e preventivamente fissati. Il sindaco – l’aut aut dell’associazione – ci dica che intenzioni ha e se la scuola di Mascione è ancora una priorità per questa amministrazione».

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