Omicidio a via Ferrari, Ultima fermata piazza Pepe, Resa dei conti a via Isernia, Notte sulla Piazzetta: il noir è ormai di casa a Campobasso, come appare nei film immaginari a cui abbiamo dato una possibilità di esistere. Ambientati nelle strade e nelle piazze di una tranquilla cittadina di provincia che, per una volta, abbiamo voluto rappresentare invece notturna, nebbiosa e piena di insidie, proprio come la New York o la Los Angeles dei classici anni ’40. Per sciogliere la matassa sono scesi in campo campioni del genere come Humphrey Bogart, Robert Mitchum, Richard Widmark, mentre in un Corso piovoso e deserto vaga un’eroina inquieta incarnata da Jeanne Moreau.
«Otto anni di misteri, delitti, investigazioni, brividi, inquietudini, sullo schermo e sotto lo schermo di Kiss Me Deadly – spiegano gli organizzatori della rassegna promossa in collaborazione con la Fondazione Molise Cultura – sono forse più di quanto noi stessi ci saremmo aspettati quando abbiamo cominciato.
Per allestire il nuovo set di KMD, al via del 29 agosto fino al 3 settembre, abbiamo selezionato 6 nuovissimi film (tra i quali due Prime Nazionali), 3 classici in versione integrale restaurata, 4 incontri, una mostra di fumetti – Il Ritorno dello Sconosciuto di Brolli & Fabbri – nata appositamente per KMD, una sezione dedicata alla realtà virtuale e una ai giochi da tavolo. Ma non basta: a pochi passi dalla storica sede del Palazzo GIL ecco sorgere l’inedito spazio del KMD Village: un nuovo luogo dove incontrarsi, prima e dopo i film, per sorseggiare drink, mangiare un boccone, sentire musica rigorosamente in tema, vivere i set immersivi indossando i visori VR, giocare con gli Argonauti, ritrovare il piacere di stare insieme che è forse la ragione più vera della sopravvivenza di Kiss Me Deadly, nella nostra visione creare le condizioni per una piacevole, fertile socializzazione è continuare a fare attività culturale. Lo schermo della terrazza si riaccenderà per ospitare misteriosi giocatori di poker, sfortunati ladruncoli di strada, brutali gangster cresciuti nell’Est Europa dopo il Crollo del Muro, scrittori in crisi, ambigue babysitter, tecnici ossessionati dagli enigmatici suoni nascosti dentro le scatole nere degli aerei. Per chi ama immergersi nella gloriosa storia del noir, c’è la retrospettiva dedicata al polar, il poliziesco “alla francese”, con i suoi banditi malinconici, determinati a fare il colpo grosso ma già votati alla sconfitta, tallonati dal fato e dal tempo che passa. Per chi vuole fare la loro conoscenza o rivederli ancora una volta, l’appuntamento è al pomeriggio, nell’Auditorium della GIL: i loro nomi, scusate se è poco, sono Jean Gabin, Lino Ventura, Jean Servais, Alain Delon, Yves Montand, Gian Maria Volontè. Quali migliori maestri per imparare a “perdere con stile”?».

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