Chissà se metterà la parola fine all’antitesi tra Giovanni Romagnoli e Michele Scorrano, due figure che in maniera diversa hanno segnato la storia della città. Due esempi assoluti: il primo medaglia d’oro al valore nella prima guerra mondiale, il secondo modello nello sport e nella vita. Un argomento che spesso torna nell’agenda dell’assise di Palazzo San Giorgio. Oggi per la terza volta, dopo i due ordini del giorno approvati per l’intitolazione dello stadio a Scorrano nelle legislature Di Fabio e Di Bartolomeo, ne viene approvato un terzo (presentato da De Bernardo, Columbro e Di Giorgio).

Non è la prima versione, quella ‘originaria’ e presentata in mattinata: nel pomeriggio, alla ripresa dei lavori, i tre consiglieri dell’Idv-Il Molise di tutti propongono un altro ordine del giorno. In questo caso, il consiglio invita la giunta a “porre in essere tutti gli atti necessari a ricollocare i toponimi già presenti nell’area Selva Piana, a porre in essere tutti gli atti necessari per favorire l’intitolazione del campo sportivo sito in contrada Selva Piana a Michele Scorrano” e “a valutare la possibilità di individuare altre personalità sportive anche di recente scomparsa che hanno reso grande la città di Campobasso a cui intitolare altre aree sportive. Il tutto nell’arco di 120 giorni”.

Tredici i sì per l’ordine del giorno, tre gli astenuti (il presidente del consiglio Durante e i pentastellati Cretella e Felice). L’unico voto contrario è di Pilone.

Viene bocciato invece l’ordine del giorno dei 5 Stelle. “Volevamo spostare la discussione sul piano dell’Urbanistica e della toponomastica – spiega Cretella – con l’intitolazione dello stadio di contrada Selva Piana ad una figura legata alla storia sportiva e calcistica cittadina e nella fattispecie a Scorrano, raccogliendo così le molteplici istanze espresse dalla cittadinanza campobassana. Al tempo stesso, avevamo chiesto di ripristinare l’intitolazione dell’area dell’ex Romagnoli all’eroe di guerra Giovanni Romagnoli e di ridefinire la valorizzazione e la conservazione della memoria storica della visita del Papa”.

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