Era il 6 gennaio del 1980 quando, in via Libertà a Palermo, davanti al civico 147, Piersanti Mattarella 45 anni, presidente della Regione Sicilia viene freddato da una raffica di pallottole, sotto gli occhi di moglie e figli. Ed è a lui, al fratello del Capo dello Stato, uno dei tanti martiri della lotta per la legalità, che andrebbe intitolata l’Aula consiliare del Comune di Campobasso. La proposta porta la firma del capogruppo dell’Udc di Palazzo San Giorgio Michele Ambrosio che evidenzia come «tra le vittime di mafia, camorra, ‘ndrangheta, sacra corona, figurino persone appartenenti a tutte le espressioni della società civile: dalle forze dell’ordine in primis (124) ai giovani (59), ai commercianti (50), agli imprenditori (45), ai sindacalisti (42), ai politici (37), ai magistrati (17), ai giornalisti (9), ai sacerdoti (9), ivi compresi insegnanti, operai, impiegati, contadini. Un quadro terribile quello che la Fondazione “Progetto legalità Paolo Borsellino” fotografa con un tributo di vite altissimo, tra le quali anche rappresentanti del mondo politico, spesso trascurati, ancorché espressione altissima della Politica, rispetto a quella attuale che registra solo astensionismo, disaffezione, diffidenza e ostilità. Vittime che, salvo eccezioni, vengono ricordate e onorate quasi esclusivamente nelle città d’appartenenza, dimenticando l’altissimo valore che non può e non deve avere confini, tantomeno geografici. Per questo è giusto e doveroso che le istituzioni, amministrazione comunale in primis, non si sottraggano al dovere morale e politico di titolare luoghi e aree pubbliche alle vittime delle “mafie” significando con ciò la partecipazione e la condivisione nazionale. Tra queste l’onorevole Piersanti Mattarella, ucciso nel lontano gennaio del 1980, a soli 45 anni, colpevole di avere intrapreso una azione riformatrice e moralizzatrice della massima istituzione regionale siciliana di cui era presidente. Ritengo pertanto opportuno – conclude ilo consigliere – che si dedichi a Piersanti Mattarella, guida esemplare delle istituzioni, l’aula consiliare emblema del capoluogo di regione e in tal senso formalizzerò la conseguente proposta».

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