Otto posizioni. Tanto ha perso Campobasso, tra il 2017 e il 2018, nella classifica di Ecosistema Urbano 2019, il 26° rapporto di Legambiente sulla sostenibilità ambientale dei capoluoghi di provincia, realizzato con il contributo scientifico di Ambiente Italia e la collaborazione editoriale de Il Sole 24 ore.
Sono 18 gli indicatori presi in esame dal rapporto di Legambiente, divisi in 5 macroaree: ambiente, aria, acqua, mobilità, rifiuti. Un punteggio teorico, che raggiunge un massimo di 100, viene assegnato per ogni indicatore. L’esito è una mappa che delinea la vivibilità dal punto di vista ambientale della città.
Nella graduatoria complessiva, su 104 città, Campobasso si attesta 81esima con un punteggio di 43,09. Non di certo una buona performance che fa sprofondare il capoluogo molisano nella parte bassa della classifica, tra le città meno vivibili dello Stivale.
Rispetto alle singole categorie analizzate nel rapporto Campobasso risulta tra le città con la maggiore percentuale di dispersione della rete idrica: più della metà dell’acqua che scorre nei rubinetti va persa (55,7%). Per quanto la produzione dei rifiuti urbani ogni campobassano produce 445 chili all’anno di rifiuti indifferenziati. Male pure la raccolta differenziata ferma al 22%, mentre positivo il riscontro sulla qualità dell’aria, con una media annuale del valore delle polveri sottili pari al 17%. È quinta in classifica, dunque tra le città meno inquinate d’Italia.

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