L’attenzione deve, necessariamente, restare ancora alta. Ma il bollettino diffuso ieri dall’Asrem fa tirare un sospiro di sollievo e frena i timori per un allargamento del nuovo focolaio legato al cluster della parrocchia di Sant’Antonio di Padova. Solo un positivo, un cittadino venezuelano, su 253 tamponi processati. C’era attesa e preoccupazione per l’esito dei test ai bimbi, familiari ed istruttori del campus estivo della Baita, frequentato saltuariamente anche dai piccoli sudamericani risultati positivi. Ebbene, tutti i tamponi hanno dato esito negativo: nessuno, per il momento, risulta contagiato. L’Asrem però, come precisato dal dg Oraste Florenzano, continuerà a monitorare la situazione ed, eventualmente, effettuerà nuovi test tenendo in considerazione il periodo di incubazione del Covid. Il laboratorio sta comunque continuando nello screening dei contatti avuti dalla famiglia venezuelana, proveniente dalla Serbia, da cui è partito il contagio. I genitori e i 3 figli sono in quarantena all’interno della struttura della parrocchia di Sant’Antonio di Padova, dove sono ospiti dallo scorso 7 luglio per una «missione di evangelizzazione», come spiegato da fra Giancarlo.
Anche il caso registrato ieri è, per fortuna, asintomatico. Gli attuali positivi a Campobasso salgono a 14: 11 di nazionalità venezuelana e 3 campobassani che hanno avuto contatti con la famiglia straniera, mentre sono 56 i soggetti in isolamento fiduciario. Nessun ricovero al Cardarelli che rimane Covid free.

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