Cinque anni e 4 mesi di reclusione, 18mila euro di multa ed interdizione dai pubblici uffici per Ramona Mandato, 3 anni e 10 mesi di carcere e una sanzione da 9mila euro per Maria Carmela Stazi. Questo il ‘verdetto’ del gup Roberta D’Onofrio che ieri pomeriggio, al termine del rito abbreviato, ha condannato le due donne – rispettivamente compagna e sorella di un detenuto che sta scontando in via Cavour una condanna per spaccio – difese dai legali Baranello e Tolesino e arrestate a maggio dello scorso anno nell’ambito dell’operazione Alcatraz.
Condanne anche per Roberto Piacci (2 anni e 4 mesi), Massimo Margiotta (3 anni), Salvatore Floris (3 anni e 4 mesi), e Angelo Cierello (1 anno e 4 mesi). Hanno invece patteggiato Maria Giovanna Pasquale e Francesca Venditti, che dovranno scontare in carcere rispettivamente 3 anni e un anno e otto mesi.
Il blitz coordinato dal procuratore D’Angelo e dal sostituto Schioppi e condotto dagli agenti della Mobile smantellò una organizzazione criminale, con al vertice le due donne campobassane, che aveva preso il controllo dello spaccio a Campobasso e nel carcere di via Cavour.
L’indagine prese il via nel 2018 proprio dopo il ritrovamento di droga e cellulari all’interno dell’istituto penitenziario del capoluogo. Alcuni detenuti riuscivano infatti ad approvvigionarsi dello stupefacente, per poi spacciarlo all’interno, facendoselo recapitare attraverso lanci dall’esterno e comunicando con i sodali attraverso microcellulari. In sostanza le due donne, di 36 e 52 anni, avevano preso il controllo dell’organizzazione criminale dedita allo spaccio – di cui faceva parte anche un dipendete dell’Università degli Studi del Molise – dopo l’arresto del loro congiunto: gestivano il rifornimento (che avveniva in Campania e Puglia) e lo smercio di droga sostituendosi, di fatto, al capo finito in carcere.
L’uomo infatti riusciva comunque ad impartire gli ordini alle donne rimaste in casa per far proseguire l’attività.
La compagna del detenuto, madre di un bambino di quattro anni, le sorelle ed i nipoti, si adoperavano tutti nella vendita di stupefacenti creando una vera e propria piazza di spaccio – tra via Liguria e via De Gasperi – con guadagni che arrivavano fino a 3.000 euro al giorno.
L’indagine durata circa otto mesi ha portato alla luce la vendita di circa 2.500 dosi tra eroina, cocaina, crack, hashish, marijuana, metadone e suboxone.
Numerosi sono stati i sequestri di denaro durante le cessioni di stupefacente riscontrati, ed addirittura il sequestro di una grossa quantità di denaro confezionato sottovuoto ad arte, nascosto nel pannolone della madre del detenuto (anche lei indagata).
Nessuno della famiglia è rimasto escluso nell’attività di spaccio. È stato sfruttato perfino figlio di 4 anni del detenuto: gli agenti hanno accertato e documentato che in alcune occasioni la madre nascondeva lo stupefacente nel passeggino al fine di evitare i controlli della polizia durante lo spaccio.
Sono state documentate complessivamente circa 400 cessioni di stupefacente ed identificati circa 300 soggetti assuntori di droga.

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