Per la prima volta dall’inizio dell’emergenza (esclusi il periodo di lockdown generalizzato di marzo scorso e le festività natalizie), tutto il Molise è zona rossa. L’escalation dei contagi e la drammatica situazione degli ospedali ha spinto il governatore Toma a chiedere al Ministero di entrare nella fascia con più restrizioni, che scatterà da lunedì 1° marzo. Dopo i comuni del basso Molise, dunque, anche Campobasso si prepara ad almeno due settimane di limitazioni. Il sindaco Roberto Gravina, che già era corso ai ripari chiudendo preventivamente tutte le scuole fino al 7 marzo, per il momento non è orientato ad inasprire ulteriormente le misure già previste dal Dpcm, come hanno fatto, ad esempio, alcuni sindaci del basso Molise disponendo anche la chiusura di barbieri, parrucchieri e centri estetici e vietando l’asporto. «Per ora – ha detto Gravina – la situazione epidemiologica in città, pur avendo registrato un lieve aumento di casi nei giorni scorsi, non presenta criticità tali da disporre altre limitazioni rispetto a quelle già previste. Certo, è necessario che tutti rispettino le regole alla lettera e, come già fatto nelle scorse settimane, saranno potenziati i controlli da parte delle forze dell’ordine».
Intanto l’amministrazione comunale si sta muovendo anche per individuare dei locali di sua proprietà da destinare a punto vaccinale. «Abbiamo messo a disposizione la Cittadella dell’economia facendoci carico di alcune spese (stesso locale che, qualche mese fa, era stato preso in considerazione per allestire il drive through,ndr), peccato – ammette con rammarico – che per il momento né l’Asrem né la Regione ci abbiano contattati per predisporre la campagna vaccinale sul territorio cittadino». Insomma, il Comune è pronto a fare la sua parte per dare un’accelerazione alla campagna che, come nel resto d’Italia, stenta a decollare.
Tornando alla zona rossa, ecco cosa potranno fare i campobassani da lunedì: ci si può muovere dalle 5 alle 22 soltanto per “comprovate esigenze”, cioè motivi di lavoro, salute ed emergenze all’interno del proprio comune. È vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, all’interno del territorio, ma chi deve accompagnare i figli a scuola può farlo. Anche nelle zone rosse sarà possibile andare a casa di amici e parenti in massimo due persone (sono esclusi i minori di 14 anni e i disabili), ma solo all’interno del proprio territorio comunale. Rimane valido sempre il divieto di spostamento tra regioni anche di diverso colore, tranne – di nuovo – per comprovate esigenze. Come in tutte le regioni, è sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, tranne che per le seconde case fuori dalla Regione o Provincia autonoma e sono sempre valide le limitazioni agli spostamenti dalle ore 22 alle 5. In caso di controlli, deve sempre essere mostrata o compilata al momento l’autocertificazione.
Vengono chiusi tutti i negozi al dettaglio, tranne i rivenditori di generi alimentari, le farmacie, le parafarmacie, i tabaccai, le edicole. Sono aperti anche parrucchieri e barbieri, lavanderie, ferramenta, ottici, fiorai, librerie, cartolerie, informatica, negozi di abbigliamento per bambini e di giocattoli, profumerie, pompe funebri, distributori automatici. Per quanto riguarda i centri commerciali, le uniche attività aperte al loro interno sono i gli alimentari, le farmacie, le parafarmacie e i tabaccai, mentre tutti gli altri negozi verranno chiusi. I mercati possono vendere solo generi alimentari.
Come si legge nel testo del Dpcm, «sono sospese le attività dei servizi di ristorazione – bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie – ad esclusione delle mense e del catering continuativo». Tutte queste attività possono fare asporto fino alle 18 (i bar) e fino alle 22 (i ristoranti), mentre è sempre consentito senza limiti di orario ordinare cibo e bevande e domicilio.
Nelle regioni rosse rimangono chiuse palestre, piscine e circoli, tranne quelli dove si allenano sportivi professionisti. Vietato anche praticare pesca dilettantistica o sportiva, così come la caccia. Sospese tutte le gare, le competizioni e tutte le attività connesse agli sport di contatto di carattere amatoriale, così come gli allenamenti. Si può fare sport «esclusivamente all’aperto e in forma individuale» e in prossimità della propria abitazione, sempre con la mascherina e rispettando il distanziamento sociale.

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