Da più di due settimane il Molise è in zona rossa, con le relative limitazioni che incidono pesantemente sulla vita delle persone, sulla scuola e soprattutto sulle attività commerciali. Saracinesche abbassate, divieto di uscire se non per comprovate esigenze di lavoro o di salute e spostamenti limitati anche da comune a comune.
L’ingresso in Molise è consentito solo ai residenti, mentre lo spostamento verso altre regioni è ormai vietato da tempo, ben prima della zona rossa. Eppure questa regola non sembra valere per tutti. Sono numerose le segnalazioni di alcuni esercenti del centro di Campobasso che lamentano la presenza di extracomunitari che fermano i passanti per vendere la merce più disparata. «Non abbiamo nulla contro gli stranieri – ci tengono a precisare – ma molti di loro, come hanno confessato, arrivano tutti giorni dalla provincia di Caserta o da Foggia. Come è possibile – la domanda legittima – che queste persone entrano ed escano dalla regione senza alcun tipo di controllo?».
Gli esercenti, che sono stati costretti a fermarsi dopo il Dpcm, chiedono dunque maggiori controlli, anche a tutela degli stessi extracomunitari che molto probabilmente sono controllati da organizzazioni criminali che li costringono a spostarsi.
«È davvero così facile che una persona arrivare da Caserta a Campobasso, probabilmente con mezzi pubblici, per vendere merce senza una licenza e senza un regolare contratto di lavoro in piena zona rossa? Cosa scrivono sull’autocertificazione? C’è qualcuno che controlla?», i quesiti che si pongono i commercianti. Per altro alcuni di loro hanno già segnalato il caso al Comando della polizia municipale che però avrebbe riferito di non avere agenti a disposizione perché impegnati in altra tipologia di controlli.

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