Consiglio provinciale monotematico e straordinario oggi pomeriggio in via Berta: all’ordine del giorno la questione che tiene banco ormai da qualche mese, quando la vicenda del terzo lotto della Fresilia – finanziato con 40 milioni di euro – è letteralmente precipitata non appena avuta contezza dell’impossibilità di chiudere le partite dei vincoli ambientali e della gara d’appalto entro la fine dell’anno.
All’ordine del giorno della seduta – che si terrà a partire dalle 17.30 – quindi, il collegamento trasversale tra le fondovalli Trigno e Biferno, con il completamento della Fresilia in direzione Sprondasino. Si legge nella convocazione dell’assise provinciale: comunicazioni, discussione e provvedimenti. Forse il presidente Ricci comunicherà della individuazione, da parte della Regione, dei fondi che dovrebbero ‘sostituire’ quelli che devono essere riprogrammati, quindi spostati su altre infrastrutture?
La questione «terzo lotto Fresilia» tiene banco da più di qualche mese e solo nelle ultime settimane si è giunti ad una sorta di risoluzione che dovrebbe preservare il finanziamento, cioè i famosi 40 milioni di euro stanziati e che la Regione dovrà appostare su altri interventi – pena la loro perdita -visto che risulterebbe assai complicato rimuovere i vincoli ambientali e paesaggisti che insistono su un tratto di quella manciata di chilometri, nel tratto fra Duronia e Bagnoli del Trigno, entro la fine dell’anno in corso. A seguito di un incontro sollecitato dai sindaci di Agnone e Frosolone, in Giunta regionale il presidente Toma – alla presenza del presidente della Provincia, Alfredo Ricci, dei primi cittadini Saia e Ianiro e degli assessori Niro e Pallante – si è impegnato a trovare la somma (attraverso la contrazione di un mutuo oppure tramite altre misure alle quali sia possibile far riferimento): lo switch – secondo quanto deciso in quella sede – dovrà avvenire contestualmente così da tranquillizzare gli amministratori (Provincia e Comuni) e le comunità interessate alla realizzazione dell’atteso terzo lotto della Fresilia.
Quindi, i 40 milioni non si spostano dalla Fresilia fino a quando non si trovano i soldi che servono ad andare avanti con il terzo lotto. Questo l’aut aut dei sindaci, che contestualizzano anche l’urgenza di procedere comunque con tutti gli adempimenti burocratici per rimuovere i vincoli, che sono regionali e statali, così da chiudere la partita degli adempimenti il prima possibile.
Intanto, il 22 febbraio scorso, con la determina numero 85 del responsabile settore Viabilità e Trasporto è stato affidato l’incarico per la redazione della perizia geologica al professionista Vito La Banca che aveva redatto lo studio geologico preliminare e diretto la campagna indagini geognostiche e geofisiche per lo studio di fattibilità tecnico ed economico relativo al completamento della Fresilia.
Sarà il caso di ricordare che esattamente 3 anni fa, il 7 febbraio del 2019, è stato approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica e lo studio geologico, finalizzato all’esecuzione dei lavori di completamento della Sp 59 redatto dalla Rti (rete temporanea di imprese) Techproject s.r.l. per un importo totale di 40 milioni di euro. Due mesi dopo, il 12 aprile 2019, la Regione ha attivato l’intervento individuando la Provincia di Isernia quale soggetto attuatore e, due mesi dopo ancora, il 18 giugno, la Regione ha chiesto alla Provincia la documentazione per la concessione formale del finanziamento, tra cui il provvedimento di nomina del Rup, individuato nel luglio 2019, nella persona dell’ingegnere Pasqualino De Benedictis.
La Regione è in possesso della documentazione richiesta per la concessione formale del finanziamento dal 3 settembre 2019 e nel novembre successivo è stato approvato il quadro economico per il finanziamento dell’intervento che contiene tutte le prestazioni professionali e le categorie di lavorazioni da affidare, nonché l’indicazione delle figure propedeutiche e di consulenza necessarie alla verifica, alla validazione del progetto e all’acquisizione di tutti i pareri ed autorizzazioni necessari.
Alla fine del 2020, la Provincia ha aggiudicato l’appalto alla Rti Techproject srl al netto del ribasso offerto del 61,31%, società che ha quindi redatto il progetto definitivo per l’intervento che – si legge della determinazione e sembra una sottolineatura non propriamente casuale – «è stato trasmesso ai vari organismi territoriali competenti al fine dell’ottenimento di tutti i permessi, pareri, autorizzazioni e nulla-osta». Forse i vincoli paesaggistici e ambientali avrebbero potuto essere rimossi in tempo utile ad evitare di spostare i 40 milioni su altre opere e allungare le tempistiche per la realizzazione di una strada attesa da decenni?

ls

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