Non risparmia bordate all’indirizzo del governo regionale il consigliere Michele Iorio. Esternazioni pesanti quelle dell’ex presidente della Regione che commenta, con l’amaro in bocca, la decisione – ormai ineludibile – assunta dall’esecutivo Toma circa il terzo lotto della Fresilia. Manca solo l’atto di riprogrammazione dei 40 milioni di euro di fondi Fsc destinati alla realizzazione dell’ultimo tratto della transcollinare, che avrebbe collegato la Trignina alla Bifernina, avrebbe consentito alle aree interne del Molise di uscire dall’atavico isolamento.
Non si torna indietro, tempo per rimuovere i vincoli ambientali e paesaggistici che insistono su un tratto della Civitanova del Sannio-Sprondasino, in territorio di Duronia e Bagnoli del Trigno, non ce n’è. Come non c’è per il bando di gara. Adempimenti che avrebbero dovuto essere realizzati entro la fine di dicembre, pena la perdita del finanziamento. E così la decisione di spostare quei soldi su altri progetti attinenti la viabilità dell’intera regione con la contestuale apposizione della stessa somma, i 40 milioni di euro, sul terzo lotto della Fresilia.
Per Iorio è l’ennesimo fallimento del governo Toma. «A conclusione dell’intera legislatura – commenta l’ex presidente della Regione – si raggiunge un incredibile record: nonostante i soldi a disposizione, non si è riusciti a realizzare una sola infrastruttura degna di tale nome».
E l’atto di accusa si sostanzia anche in merito alla scarsa considerazione che il vertice di Palazzo Vitale avrebbe nei confronti delle decisioni assunte dal Consiglio regionale.
«Non valgono nulla, ancora una volta – sbotta Iorio -: ho presentato a febbraio una mozione specifica, approvata all’unanimità, per indicare l’iter per realizzare entro i termini previsti, il 31 dicembre, l’appalto della Fresilia che, dopo tanti ritardi molti dei quali inutili, poteva vedere la luce. Oggi, invece di reperire risorse già esistenti utilizzabili per le strade interne, si decide di riprogrammare i fondi di un’opera fondamentale per l’Alto Molise. Non solo contravvenendo alla decisione consiliare ma operando un torto a tutte quelle popolazioni che attendevano da tempo la realizzazione dell’arteria. Spero che Toma ci ripensi ma ne dubito – la chiosa finale – perché qualcuno gli avrà erroneamente spiegato che bisognava andare in un’altra direzione».

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