Scontro al calor bianco quello che si sta consumando fra gli esponenti politici (senza distinzioni) sul futuro del terzo lotto della Fresilia, i cui fondi (39 milioni e mezzo, per essere precisi al centesimo) sono in procinto di trovare altre strade perché oggetto di una riprogrammazione che sta creando non poche frizioni politiche.
Il motivo è ormai noto ed alimenta ormai da mesi un aspro dibattito politico che vede posizioni ovviamente contrapposte. E in questa battaglia che si consuma dentro e fuori dall’aula di Palazzo D’Aimmo, per restare al perimetro della maggioranza di centrodestra le visioni sono diametralmente diverse e sono incarnate dalle posizioni della Giunta e dell’assessore Vincenzo Niro alle quali si contrappongono quelle del già presidente Michele Iorio.
Colleghi di lunga data, oggi divisi sull’iter che si sta delineando e che, secondo l’esponente dell’Esecutivo Toma (che proprio a Primo Piano ha rilasciato una lunga intervista domenica), sarebbe l’unico per evitare di perdere i fondi definitivamente.
C’è una data di scadenza: il 31 dicembre prossimo quei 39 milioni e mezzo dovrebbero essere impegnati in progetti immediatamente cantierabili. Ma il percorso è ad ostacoli: colpa dei vincoli paesaggistici e architettonici che insistono su una parte del tracciato e che non potranno essere rimossi in breve tempo, sostiene l’assessore Niro, che quantifica in un anno e mezzo almeno il periodo necessario per poter procedere.
Michele Iorio la pensa diversamente, lo ha detto e ripetuto in tutte le salse. E Niro, in questo scontro al calor bianco, chiama in causa direttamente l’ex presidente: è in grado, lui, di assumersi la responsabilità concreta di quello che sostiene, con il rischio che questi milioni tornino indietro?
«I fondi possono essere usati ma Niro non conosce le leggi regionali – l’accusa che Iorio rivolge all’assessore dei Popolari -. Sui fondi della Fresilia che Niro vuole riprogrammare a discapito di un’opera fondamentale per l’Alto Molise, bisogna purtroppo fare alcune precisazioni.
Delle due l’una: o l’assessore regionale non conosce le leggi della Regione Molise o viene consigliato male.
L’articolo 12 della legge regionale 24 del 1989 – il colpo di scena di Iorio – parla chiaro in proposito e consente deroghe che, guarda caso, possono essere utilizzate per le strutture strategiche della Regione quale è la Fresilia.
Per rispondere a tono a quanto dichiarato sulle colonne di Primo Piano Molise di domenica 29 maggio 2022, io Michele Iorio mi assumo sì la responsabilità non solo di ciò che faccio ma anche di ciò che dico: per risolvere il problema del piano paesistico bastano 10 minuti in Consiglio regionale.
La riprogrammazione di 40 milioni di euro destinati alla Fresilia e che l’assessore vuole dirottare su altre opere viarie forse potrebbe tornare utile dal punto di vista elettorale ma di certo non torna utile al Molise e soprattutto all’uscita dall’isolamento dell’alto Molise.
Ribadisco: basterebbe conoscere o quanto meno leggere le fonti normative che da un trentennio regolano la materia – la bordata di Michele Iorio -; la Fresilia è un’opera strategica per il collegamento tra le zone dell’Alto Molise e la zona costiera perché, unendo le due fondovalli Bifernina e Trignina, farebbe uscire dall’isolamento la vasta zona montana in grave difficoltà, creando notevoli prospettive per il futuro grazie al collegamento diretto con l’area costiera e non dovrebbe essere “barattata” con nulla».

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