Il cappuccio calato sulla testa, come la maggior parte dei giovani che si incrociano in strada. E la mascherina, ovviamente, visto che per entrare nei negozi è ancora un obbligo. Entrambi in tuta da ginnastica, uno vestito di nero l’altro di grigio, con uno zainetto sulle spalle. Insomma, due giovani qualsiasi a passeggio per la città. E probabilmente pensavano per questo di passare inosservati e, ove mai le cose si fossero messe male, di non essere riconosciuti. Non avevano fatto i conti, però, con il sistema di videosorveglianza interno che invece ha ripreso ogni loro mossa e ha consentito di identificarli nel giro di qualche ora. Sono accusati del tentativo di rapina i due giovani – individuati e denunciati dalla Squadra Mobile che è riuscita a risalire alla loro identità – che avrebbero provato a mettere a segno il colpo giovedì sera, poco prima dell’orario di chiusura, ai danni dell’emporio cinese di via Sicilia.
I due avrebbero minacciato la titolare dell’esercizio commerciali armati di un taglierino: nel negozio era presente anche il figlio minore della donna e qualche cliente rimasto pietrificato dalla paura. Da una prima ricostruzione sembra che una dipendente del negozio, facendosi coraggio, li abbia avvisati delle telecamere in funzione, costringendoli quindi ad una precipitosa fuga a mani vuote. Subito dopo, ripreso fiato, dal negozio sarebbe partita la telefonata al 113 con la Polizia giunta subito sul posto per avviare le indagini. E i frame delle videocamere di sorveglianza avrebbero quindi fatto la differenza, agevolando la ricostruzione dell’episodio di cronaca e anche l’identificazione dei due ragazzi, poco più che maggiorenni. I due sarebbero stati ascoltati in Questura e poi denunciati a piede libero. Sarebbero entrambi ristretti ai domiciliari.

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