Ascoltare, accogliere e sostenere un percorso che non è mai facile. Si chiama «La stanza di Giulia» ed è lo spazio dedicato all’ascolto protetto dei minori inaugurato ieri mattina a margine dell’incontro organizzato dall’Ats di Isernia, in collaborazione con la Cooperativa NuovAssistenza Onlus, dal titolo «La tutela del minore nel conflitto familiare: l’ascolto protetto».
L’iniziativa si inserisce nelle tante azioni che l’Ambito Territoriale Sociale di Isernia sta realizzando in favore delle famiglie più vulnerabili del territorio nel cui nucleo sono presenti dei minori.
L’incontro dedicato alla tutela del minore nel conflitto familiare si è tenuto ieri mattina nella sala consiliare del Comune di Isernia, aperto dai saluti del primo cittadino Piero Castrataro.
«Sono particolarmente felice – il commento subito dopo il taglio del nastro del sindaco -. A Palazzo San Francesco abbiamo inaugurato “La stanza di Giulia”, uno spazio protetto interamente dedicato all’ascolto dei minori. Il primo in assoluto in Molise, un luogo di confronto aperto, nel pieno rispetto della libertà di espressione e della privacy. Con la sua apertura mettiamo un primo mattoncino nella costruzione di una casa capace di offrire tutela alle persone fragili. Un enorme plauso va al lavoro di squadra, alla sensibilità e alla passione dei collaboratori dell’Ambito Territoriale Sociale di Isernia e all’intera rete di attori quotidianamente impegnati nella difesa dei più deboli. Grazie di cuore anche ai ragazzi del Liceo Artistico Cuoco-Manuppella che, con i loro disegni, hanno arricchito la stanza di colore e calore. Sono momenti come questo che mi rendono fiero di essere sindaco di questa città».
Un luogo accogliente, come un abbraccio, che dovrà circondare e proteggere bimbi e ragazzi alle prese con un momento di certo complicato della loro esistenza. Presenti al taglio del nastro anche l’assessore regionale alle Politiche sociali, Filomena Calenda, la Garante dei diritti della persona della Regione Paola Matteo, il neo presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Isernia Florindo Di Lucente, la presidente dell’Ordine degli assistenti sociali Angela Perrella, la presidente dell’Ordine degli psicologi Alessandra Ruberto, l’assistente sociale e referente del progetto Giovina Tomaciello, la presidente della Cooperativa NuovAssistenza Joanna Judwiga Madejska, il direttore dell’Ambito Sociale di Campobasso Vincenzo De Marco e il direttore dell’Ambito Sociale di Isernia Vincenzo Grande.
«Ascoltare è essenziale – spiega Castrataro, presidente del Comitato dei Sindaci dell’Ambito Territoriale Sociale di Isernia -, significa riconoscere l’altro, mettere in discussione il proprio pensiero alla luce di quello che si ascolta, significa prendere decisioni più consapevoli, che tengano conto del punto di vista altrui. Per bambini e ragazzi significa sentirsi riconosciuti come persone, significa poter prendere consapevolezza di sè stessi, come individui e come soggetti sociali. L’ascolto è dunque un presupposto fondamentale perché i loro diritti non restino parole sulla carta. Perché a ciascuno sia riconosciuto concretamente quello che nelle singole situazioni è il suo superiore interesse.
Ascoltare i bambini e i ragazzi è dare attuazione a un diritto, che non è un diritto qualsiasi bensì un diritto sancito dalla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989. L’ascolto del minorenne è inoltre previsto da diverse fonti interne. E l’ascolto è anche oggetto delle raccomandazioni che a inizio 2019 il Comitato Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ha rivolto all’Italia.
Il principio è semplice e, insieme, impegnativo – rimarca -: le persone di minore età devono poter esprimere la propria opinione in tutte le situazioni che li riguardano. Dovere degli adulti e delle istituzioni è, dunque, ascoltarli sempre: in famiglia, a scuola, in comunità, in tribunale, con modalità, condizioni e tempi adeguati alla loro età. È riconoscere ai più piccoli una centralità. Va, tuttavia, spiegato a bambini e ragazzi che la responsabilità delle scelte è sempre degli adulti e non ricade su di loro, ma la loro opinione è importante anche quando la decisione finale non corrisponderà a quello che desiderano».

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