Tre medici in quarantena e un censimento in Tribunale. Queste al momento le misure adottate a seguito della conferma di positività al Coronavirus per una dottoressa venafrana che, domenica scorsa, era di turno in Guardia Medica a Isernia. La professionista invece è in isolamento a Roma, dove è stata sottoposta al tampone all’inizio di questa settimana, dopo essere entrata in contatto con una paziente risultata affetta da Covid-19 presso il centro di malattie infettive della Capitale, dove presta servizio. In via cautelare i colleghi di continuità assistenziale che nei giorni scorsi sono entrati in contatto con lei nel capoluogo pentro sono in isolamento domiciliare.
Intanto, alla luce di quanto accaduto il presidente del Tribunale di Isernia Enzo Di Giacomo, il procuratore capo Carlo Fucci e il presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Isernia Maurizio Carugno hanno diramato una circolare a tutti i magistrati e al personale amministrativo (incluso il locale Consiglio dell’Ordine Forense), in base alla quale ognuno dovrà dichiarare sotto la propria responsabilità se lui o un proprio parente convivente abbiano avuto accesso o meno alla guardia medica dell’Ospedale di Isernia nei week-end (sabato e domenica) degli ultimi 30 giorni. «In caso di dichiarazioni affermative – riferiscono -, si assumeranno le opportune misure conseguenziali». La Conferenza Permanete a questo punto ha ulteriormente rafforzato il dispositivo di prevenzione, limitando gli accessi nei singoli uffici del Palazzo di Giustizia, nel senso che potrà accedere solo una persona alla volta, a eccezione delle attività che comportino necessariamente la compresenza di più persone.
In caso di mutamento della situazione, la Conferenza Permanente valuterà l’adozione di ulteriori misure eventualmente ancor più restrittive, sempre modulandole al fine di adattarle alla situazione stessa ed evitando di creare panico o allarmismi.
Le udienze. A parte i predetti rinvii delle udienze in conseguenza dell’astensione proclamata dall’Organismo Congressuale Forense ed a parte i rinvii delle udienze e attività cui qualche singolo magistrato è stato autorizzato, non risulta invece possibile procedere alla sospensione delle udienze e delle attività giurisdizionali ed amministrative, come richiesto ancora una volta dalla locale Camera Penale. «Forse a quest’ultima sta sfuggendo – sottolinea infine la Conferenza Permanente – che tanto risulta inibito dalla vigente normativa e che ciò sarà possibile solo a seguito di apposito provvedimento delle Autorità governative nazionali, provvedimento questo peraltro sollecitato dalla Magistratura e dalla Avvocatura anche a livello locale».

Deb.Div.

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