Se le luminarie terranno banco durante le feste natalizie, la politica cittadina propone continui fuochi d’artificio a Larino e siamo certi che avverrà così anche mercoledì prossimo, 14 dicembre, quando l’assise civica, convocata dalla vicepresidente del Consiglio comunale Graziella Vizzarri, tornerà a riunirsi sotto le istanze della minoranza del “Germoglio” e non solo. Dalle 17 consiglieri di maggioranza e opposizione si confronteranno soprattutto sui due temi di maggiore attualità, il project financing del tempio crematorio, che ha visto già l’annuncio del dietrofront da parte del sindaco Giuseppe Puchetti, e il progetto sul fotovoltaico. In agenda c’è anche l’elezione del nuovo presidente del Consiglio, che dovrà sostituire la dimissionaria Iolanda Giusti, chiamata in Giunta dal primo cittadino. L’ordine del giorno prevede adempimenti di bilancio e due interrogazioni da parte della consigliera Alice Vitiello, sui progetti del Pnrr e sulla Notte dello Sport.
In previsione della seduta e in merito alla discussione sul tempio crematorio, che ha caratterizzato la fase centrale dell’autunno, abbiamo chiesto una opinione proprio alla vicepresidente del Consiglio Vizzarri, la cui iniziativa ha condotto l’amministrazione ad aprirsi al dibattito pubblico di venerdì 2 dicembre.
Dopo l’annuncio del sindaco Puchetti, torna alla ribalta la vicenda del tempio crematorio. Se ne discuterà in Consiglio. Che succederà e chi ha fatto desistere la Giunta?
«Il tempio della cremazione torna in Consiglio quale punto della richiesta di Consiglio comunale urgente e straordinario a firma dei consiglieri comunali Di Maria, Mezzapelle, Vitiello e Civitella. La richiesta protocollata prima dell’assemblea pubblica indetta dall’Ente comunale riporta la questione in assise per una mera discussione e confronto politico. La costruzione del tempio della cremazione ha suscitato molte perplessità tra i cittadini portandoli alla divisione. Un argomento così corposo andava affrontato con più tatto, doveva essere più ragionata, bisognava tener conto dei tanti aspetti che vertono intorno al tema; occorreva una considerazione differente soprattutto nell’approccio procedurale accompagnata da studi approfonditi di settore ed una discussione collettiva, in primis tra i consiglieri comunali tutti per verificarne la fattibilità, e gli stessi cittadini proprio per non perdere di vista le esigenze di tutti i concittadini sia i favorevoli che contrari e di quelli che potrebbero subirne, eventualmente, un maggiore impatto. La decisione ultima presa dal sindaco, ossia quella di revocare la delibera imputata, come anche ribadito con un mio scritto del 24 novembre 2022 con cui evidenziavo, tra le tante, la necessità di un incontro pubblico, è frutto proprio dell’ascolto dei cittadini. Una questione di tale portata che tocca anche le corde sottili delle persone va condivisa con la collettività. La divisione che abbiamo constatato come Amministrazione credo che sia stato fautore unico della decisione della revoca, che non è ancora agli atti, ma l’impegno preso dal Sindaco nella data del 2 dicembre la rende improcrastinabile».

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