Giro di vite bis sugli ingressi al Tribunale. Il recente episodio avvenuto al tribunale di Perugia, lo scorso 25 settembre, dove poco dopo le 12 un uomo di 53 anni, originario di Spello, paese distante una ventina di chilometri dal capoluogo umbro, ha accoltellato, con un’arma dotata di una lama lunga 25 centimetri, due giudici della Sezione fallimentare del Tribunale civile di Perugia, un uomo e una donna, nonché un ausiliario intervenuto per cercare di aiutare i due giudici, ha indotto le varie sedi giudiziarie italiane a restringere ancora di più le norme di sicurezza, già inasprite dopo il precedente e luttuoso omicidio avvenuto al Palazzo di giustizia di Milano diverso tempo prima. Adesso, entrata in vigore dal 3 ottobre, la regola che al Palazzo di Giustizia di Larino si accede solo attraverso la porta centrale munita di metal detector o attraverso la porta situata a sinistra (per chi guarda dall’esterno) riservata alle persone munite di apposito badge. La porta posta a destra (sempre per chi guarda dall’esterno) è riservata all’uscita (anche di emergenza) dal palazzo e non può quindi, anche per ragioni di sicurezza, essere impegnata per l’ingresso. Dalla porta di sinistra possono accedere esclusivamente le persone munite dell’apposito badge. Durante l’orario di apertura del Palazzo di Giustizia e di attivazione del sistema del badge (coincidente con l’orario di svolgimento del servizio di vigilanza) non è consentito l’accesso al Palazzo mediante l’utilizzo delle chiavi (utilizzo consentito, a coloro che ne hanno diritto, solo durante l’orario di chiusura del Palazzo al pubblico e di assenza del servizio di vigilanza). Hanno diritto al rilascio del badge: a) gli avvocati e praticanti avvocati iscritti presso l’Ordine degli Avvocati di Larino; b) i magistrati, anche onorari, del Tribunale, della Procura della Repubblica e dell’ufficio del Giudice di Pace di Lavino; c) il personale amministrativo in servizio presso il Tribunale, la Procura della Repubblica e l’ufficio del Giudice di Pace di Larino; d) il personale dell’Unep del Tribunale di Larino; e) il personale di polizia giudiziaria assegnato alla sezione di polizia giudiziaria della Procura o stabilmente applicato alla stessa. Competente alla attivazione (e disattivazione) dei badge è solo la Procura della Repubblica. Il rilascio, invece, verrà curato: dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Lavino per gli avvocati e praticanti iscritti presso lo stesso ordine; dal Tribunale per i magistrati, anche onorari, ed il personale amministrativo in servizio presso lo stesso ufficio o presso l’ufficio del Giudice di Pace; dalla Procura della Repubblica per i magistrati, anche onorari, e per il personale amministrativo e di polizia giudiziaria in servizio presso lo stesso ufficio. I magistrati, gli avvocati e praticanti, il personale amministrativo e quello di polizia giudiziaria non muniti di badge (anche solo momentaneamente, ad esempio per averlo dimenticato pur essendone possessore), potranno accedere al Palazzo solo attraverso la porta centrale (quella munita di metal detector). In tal caso, però, se si tratta di persone conosciute dal personale addetto alla vigilanza o munite di tessera professionale di riconoscimento (da mostrare al personale addetto alla vigilanza), potranno accedere senza essere sottoposte a controllo. Tale regola (accesso attraverso la porta centrale munita di metal detector ma con esenzione dal controllo) varrà per l’accesso al Palazzo di avvocati appartenenti anche a Foro diverso da quello di Lavino, di dottori commercialisti e di personale di polizia giudiziaria in servizio presso uffici esterni, sempre che siano muniti di tessera professionale di riconoscimento da mostrare al personale di vigilanza. Il badge è nominativo: esso viene rilasciato ad una persona determinata e identificata ed è di uso strettamente personale; non può essere ceduto, neanche temporaneamente o occasionalmente, ad altra persona (pur se questa fosse a sua volta titolare di altro badge) e può essere utilizzato per l’accesso al Palazzo di Giustizia solo dal titolare; eventuali altre persone che si accompagnano al titolare del badge (anche se da lui conosciute o facenti parte del suo studio legale) dovranno, per ragioni di sicurezza, accedere al Palazzo attraverso la porta centrale munita di metal detector, secondo le regole poc’anzi indicate. Vietato l’ingresso dalla porta servita dal badge a qualsiasi persona non munita dell’apposito badge. II badge deve essere custodito con diligenza. In caso di furto, sottrazione o smarrimento (anche solo momentaneo) del badge, o in ogni altra ipotesi in cui esso, per qualsiasi causa, non sia più nella disponibilità del titolare, questi dovrà immediatamente comunicare tale situazione (in via di urgenza anche a mezzo telefono, con successiva conferma scritta) alla Procura della Repubblica, rivolgendosi ai titolare del trattamento dei dati (il Direttore amministrativo) o all’incaricato del trattamento (il Responsabile della Sezione P.G. Aliquota Carabinieri) affinché essi provvedano immediatamente alla sua disattivazione, al fine di evitare l’ingresso senza controllo e senza passaggio sotto il metal detector a persone non autorizzate. Il rilascio del nuovo badge potrà avvenire solo previa disattivazione di quello precedentemente rilasciato e previo acquisto di una nuova tessera presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Larino da parte dell’interessato. Il presente regolamento è stato approvato dalla Conferenza Permanente, con la partecipazione dei rappresentanti del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Larino, in data 3 ottobre 2017. Esso verrà affisso all’ingresso del Palazzo. Il personale del servizio di vigilanza addetto all’ingresso è tenuto a vigilare sulla piena osservanza del presente regolamento ed a segnalare alla Procura della Repubblica (nelle persone sopra indicate) ogni violazione o ogni uso indebito o improprio del badge da esso riscontrato. Ogni violazione delle regole relative all’uso del badge e all’accesso al Palazzo di Giustizia comporterà l’immediata disattivazione del badge e la decadenza dal diritto al suo rilascio.

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