Sotto un sole gradevole, quasi letteralmente, vista l’assenza di ripari, con la temperatura che ieri ha sfiorato i 26 gradi, ha destato curiosità e interesse il banchetto organizzato dalle candidate dem ai collegi uninominali di Senato e Camera dei Deputati, Rossella Gianfagna e Alessandra Salvatore. Davanti all’ingresso dell’ospedale San Timoteo, con gli utenti che andavano e venivano, per lanciare un chiaro segnale, ossia che la discussione sulla sanità e la sua crisi, esplosa drammaticamente nell’era pandemica non possa essere più rimandata. La Gianfagna ha perorato la necessità di infondere maggiore qualità nella sanità pubblica, tornando a investirvi con responsabilità e soprattutto con nuovi fondi, attraverso l’eliminazione del commissariamento ad acta e la restituzione dei destini del comparto e dell’accesso al diritto alla salute in mano ai molisani. Per la Salvatore si punta dritto alla legge di stabilità 2023, quella a cui loro sperano di concorrere direttamente, dopo l’insediamento del nuovo Parlamento. «Chiederemo un finanziamento degno dei Lea e il controllo di queste risorse». Per la candidata al collegio uninominale della Camera la gestione delle risorse è uno snodo fondamentale, anzi cruciale, anche alla luce delle ingenti risorse piovute nell’era Covid e che non vede ancora sorgere ad esempio la Torre dedicata al Cardarelli. «Abbiamo anche una situazione drammatica al Pronto soccorso. Le 4 strutture ospedaliere devono essere messe in condizione di poter salvare vite. Lo stato fatiscente e disagevole delle infrastrutture viarie rendono il quadro ancora più a tinte fosche». Il tandem democratico chiede anche la revisione delle disposizioni introdotte col Dm 70 (cosiddetti Balduzzi). «Dobbiamo rimettere al centro il cittadino, ad esempio accorciando il più possibile le liste di attesa, una medicina di qualità da promuovere anche sul territorio». Interessante l’approccio salutista: «Noi dobbiamo lavorare sul miglioramento della sanità ma anche sulla prevenzione con gli stili di vita corretti». Per Gianfagna e Salvatore è indispensabile l’attuazione dell’integrazione socio-sanitaria che risulta in gran parte ancora attivata, implementando il lavoro ad esempio sulle Rsa. In generale su tutto quello che riguarda la cura delle persone. «Si tratta di ridisegnare l’offerta sanitaria e per fare questo bisogna innanzitutto ascoltare gli operatori che giorno dopo giorno prestano la loro opera in corsia, ripristinare quel diritto alla salute che è stato violato». Inevitabile anche il focus sul nosocomio di viale San Francesco, che ieri era alle loro spalle: «Il San Timoteo è tra quelli più colpiti dalla riorganizzazione della sanità. I nostri ragionamenti hanno al centro una sanità pubblica, di qualità. Le nostre eccellenze del privato sono un pezzo importante ma le specialità salvavita devono tornare nel pubblico.
Se la sanità pubblica è in buona salute lo è anche la sanità privata». L’esempio posto è stato quello di Neurochirurgia, che non può essere organizzata sulla base esclusiva di numeri demografici, vista la conformazione del territorio molisano. In definitiva, un decalogo quello messo a punto in questa delicata campagna elettorale:
«1. Sanità pubblica di qualità con piano di assunzioni, azzeramento del debito, eliminazione del commissariamento, aumento, già con legge di stabilità 2023, delle risorse con la previsione di maggiori ed adeguati controlli sulla spesa. 2. Ospedali di Campobasso, Termoli, Isernia, Agnone attrezzati per moderne ed efficienti prestazioni sanitarie in ragione del fatto che il Molise è lungo, ha un’ampia area montana ed una viabilità disastrata. 3. Modifica al Balduzzi per neurochirurgia. 4. Abbattimento drastico delle liste di attesa. 5. Medicina territoriale, il più possibile vicina ai luoghi di vita delle persone, avanzata tecnologicamente, domiciliare e integrata in modo che l’ospedale sia l’estrema ratio. 6. Attivazione Rsa su tutto il territorio e servizi per la terza età. 7. Integrazione 100% socio-sanitaria. 8. Prevenzione per modifiche stili di vita affinché attraverso una sana alimentazione e l’attività sportiva siano evitate le più frequenti patologie. Prevenzione con cultura e formazione continua a partire dalla scuola e dal sistema sanitario. 9. Una sanità pubblica di qualità può essere integrata e non sostituita dalle eccellenze che operano come sanità privata accreditata. 10. Ridisegnare con apposita costituente l’offerta sanitaria con il contributo di operatori sanitari, parti sociali e associazioni in difesa del cittadini e del terzo settore».

Emanuele Bracone

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.