Abruzzo e Molise unite come una volta, ma nella circostanza dalla passione per la bicicletta e uno degli sport più popolari, il ciclismo. Non c’è nulla da fare, passano le generazioni, si avvicendano i campioni, ma la popolarità delle due ruote è inscalfibile. Lo testimonia, inequivocabilmente, l’entusiasmo che ieri per tutta la mattinata si è vissuta in città. Una Termoli pressoché blindata nel secondo lunedì di maggio, il primo feriale oltretutto, visto che la scorsa settimana c’era stata la festa dei lavoratori, che solo in taluni residenti o coloro che si recano per lavoro e commissioni sulla costa, è stato fastidioso. Il resto della popolazione si è goduta la grande manifestazione colorata di rosa, dobbiamo dire cromaticamente inarrivabile. Sì, perché il Tour de France avrà pure più prestigio, ma tracciato e pink think sono più belli. Pensionati, adulti, ragazzi e bambini, tutti accomunati da una sola passione, quella del Giro d’Italia, che rappresenta icona di un Paese, dell’Italia da esportare, della fatica dei corridori e di una organizzazione che appare una impeccabile catena di montaggio, fin troppo oliata, oltretutto. Sì, perché l’annunciata carovana rosa di stanza in piazza Monumento è stata poco tempo, in molti sono arrivati quando era già ripartita. Tanta la voglia di condividere momenti lieti e accaparrarsi gadget, vero tesoro per grandi e piccini. La costa è stata chiusa al traffico ben presto, anche in città dalle 9.30, con divieti di sosta e laddove non c’era stata disciplina nell’osservare l’ordinanza, le rimozioni. Forze dell’ordine e volontari schierati in modo sapiente hanno bloccato l’accesso dal litorale Nord al centro, passando per via Corsica, fino a uscire sulla statale 16, mentre tutto intorno ai luoghi di passaggio del convoglio rosa si sono assiepati migliaia e migliaia di spettatori, sommando ogni angolo quasi tutta la città è scesa in strada. Stupore e gioia anche per il passaggio di moto e ammiraglie, perché lo spettacolo itinerante è un circo Barnum dei tempi moderni. Ci fosse stato il sole e non il cielo velatamente plumbeo di ieri mattina sarebbe stato più bello, ma anche non andando a scuola i più giovani se la sono goduta lo stesso. Quanta gente vestita in tema, insomma, tutti pazzi per il Giro d’Italia e applausi e cori d’incitamento ai due fuggitivi, che hanno permesso di vivere due momenti distinti nel transito dei ciclisti in città. Eroi di giornata con una lunga fuga sono stati Alexander Konychev (Team Corratec – Selle Italia) e Veljko Stojnić (Team Corratec – Selle Italia), capaci di transitare a Termoli con circa sei minuti di vantaggio sul gruppo. Poi, progressivamente, il plotone li ha risucchiati e al traguardo di Melfi, dopo 216 chilometri percorsi dalla partenza di Vasto, ha trionfato allo sprint l’australiano Micheal Matthews. Sempre molto suggestiva l’erta di via Mario Milano, la mitica salita del Panfilo approcciata dal lungomare Nord Cristoforo Colombo, così come le curve tra via Dante e via Abruzzi e quella per via Corsica. Insomma, non sarà stato l’arrivo del 14 maggio 2021, ma comunque sempre un momento da ricordare, specie per i più piccoli e fuori da ogni restrizione pandemica. Giro d’Italia, arrivederci. Ovviamente, umore diverso dell’amministrazione comunale, le cui notizie che provenivano dall’ospedale San Timoteo hanno stravolto ogni voglia di partecipare all’evento.
Emanuele Bracone

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