Presteranno giuramento stamani, alle 11.30, dinanzi al Pm che ha conferito loro l’incarico, la dottoressa Marianna Meo, i due medici legali incaricati di effettuare l’autopsia sul corpo senza vita del 41enne deceduto nel pomeriggio di venerdì scorso all’ospedale San Timoteo e di cui la magistratura requirente ha sequestrato la salma. Verosimilmente, l’esame autoptico sarà compiuto nel pomeriggio. Intanto, lo stesso Sostituto procuratore che sta indagando sul caso ha iscritto nel registro generale delle notizie di reato sei medici di pronto soccorso e rianimazione con l’accusa di omicidio colposo e responsabilità colpose per morte in ambiente sanitario, configurando ipotesi di reati previste dal codice penale agli articoli 589 e 590 sexies, che vanno a braccetto in questo caso, dopo la riforma entrata in vigore nei primi mesi del 2017. Insomma, un colpo di scena, poiché non c’è stata denuncia di parte e la decisione del Pm di indagare i medici si basa sull’acquisizione delle cartelle cliniche avvenute sabato scorso. Ricordiamo che la diagnosi d’ingresso al pronto soccorso era di overdose di sostanze stupefacenti, un quadro contrastato e avversato dalla famiglia del 41enne, che ravviserebbe, invece, responsabilità da parte dei medici del San Timoteo. A dirimere la questione delicata proprio l’esito dell’autopsia che si farà oggi, per mano dei dottori Natasha Pascale e Gaetano Serviddio, provenienti dall’ateneo e dagli ospedali Riuniti di Foggia.

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