A volte affidare un incarico di studio e chiamarlo consulenza può creare problemi, specie quando ormai enti locali e regioni vengono passate al setaccio per vagliarne la regolarità delle spese in ordine alle collaborazioni esterne e alle spese identificate come costi della politica. La vicenda Fiorito, che dal Lazio ha visto esplodere l’ultimo bubbone rimasto ancora integro della casta, quello delle cosiddette spese istituzionali. Da quattro giorni i militari della guardia di finanza di Termoli sono ospiti fissi in municipio. In particolare nell’amministrazione adriatica stanno quotidianamente vagliando e acquisendo la documentazione relativa alle consulenze esterne del biennio 2010-2011, che pare non siano state trasmesse per tempo al dipartimento della Funzione pubblica. Una indagine conoscitiva, che viene condotta contestualmente anche in altri centri della regione. Due le pattuglie che in tempi diversi si sono recati ieri mattina in via Sannitica. Colloquiando con il segretario generale D’Anello, ci ha spiegato che l’interesse della Finanza è di natura conoscitiva, poiché riguarderebbe a pioggia i maggiori comuni di ogni provincia e che le spiegazioni verterebbero proprio sulla natura degli incarichi affidati, da qui l’attenzione, d’ora innanzi, a dare il giusto nome a ogni nomina.

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