«Vigliaccheria pura. Ma che tipo di “uomo” sei? Anzi che tipo di femmina avrei dovuto chiedere, scusa la domanda stupida. Mi sei venuto a dare fastidio facendo domande ignoranti e invece di redimerti e chiedere scusa ti vendichi?»: con queste parole un negoziante del centro di Termoli si è rivolto a Mario (nome di fantasia ma storia sfortunatamente vera) dopo che ha messo una stellina su Google recensioni al negozio. La vicenda, dai contorni che ricordano uno dei peggiori film di Hollywood, inizia ieri, giovedì 21 gennaio, quando Mario, assieme ad un’amica, si rivolge al negozio termolese per un’informazione: «Siamo entrati ed abbiamo chiesto se potessimo avere un’informazione – racconta al telefono il malcapitato– Il titolare ci ha guardati e ci ha chiesto se sapessimo che negozio fosse. Gli abbiamo risposto e lui ha iniziato a sbraitare contro me e la mia amica». Offese pesanti, come racconta Mario, a cui né lui né la sua amica hanno risposto, cercando di mediare la situazione: «Siamo stati insultati in vari modi e si è avvicinato a noi ben oltre il necessario distanziamento sociale fino a quando mi ha preso per un braccio e mi ha sbattuto fuori dal locale, adducendo quale motivo dell’aggressione il fatto che noi avessimo confuso il suo negozio con un’altra tipologia». Rientrati a casa, Mario decide di recensire l’attività su Google: dopo essersi collegato al sito ha messo una stella (su cinque disponibili), lasciando la sezione commenti vuota. Un’azione che il negoziante ha ritenuto poco corretta, tanto da contattare Mario su Messenger per chiedergli la rimozione della recensione: «Mi ha cercato su Facebook e mi ha scritto un messaggio in privato dove mi ha dato del vigliacco e dicendo di togliere la recensione». Mario decide di tenere i toni pacati, ignorando il messaggio. Il negoziante, tuttavia, non ricevendo risposta e vedendo ancora la stellina sulle recensioni, va avanti e risponde alla recensione offendendo personalmente Mario e definendolo una “femmina, con problemi culturali e di italiano”: «Mi ha inviato un altro messaggio privato dicendo di lasciare la recensione e di andare a vedere come mi aveva pubblicizzato. Un commento omo-trans-fobico: “Che tipo di “uomo” sei? Anzi, che tipo di femmina dovevo dire, scusa la stupida domanda”». A differenza di altre persone, che avrebbero sicuramente risposto dopo le offese personali, Mario ha deciso di ignorare il negoziante, raccontando quanto avvenuto per sensibilizzare tutti: «Non ho intenzione di sporgere denuncia. Ci vuole molto di più per scalfirmi e lui si è commentato da solo. Probabilmente non pensa nemmeno le cose che ha scritto, lo ha fatto solo perché non si aspettava la recensione. Le persone non devono aver paura di entrare in un negozio per un’informazione e rischiare di essere trattate così. Se mi avesse chiesto scusa avrei cancellato la recensione, secondo lui, invece, mi sarei dovuto scusare io per aver disturbato il suo lavoro».

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