Un vero e proprio rullo compressore, Camilla Caterina, che è piombata al centro dell’attenzione in Molise, dopo aver ricevuto la risposta sulle Terapie intensive in Molise dal Ministero della Salute, dallo stesso direttore che poi vergò anche la relazione sull’ispezione negli ospedali della regione. Stavolta va spedita in Procura, nelle tre molisane e quella generale a Roma, a presentare una denuncia penale, sulla base delle risultanze avute sin qui. La 43enne isernina di nascita e residente a Termoli, che dallo scorso novembre ha ingaggiato una battaglia sui posti letti di Rianimazione, già il 15 novembre, rivolgendosi a Toma, Florenzano e Giustini, attraverso lo strumento dell’accesso civico, entrava nel merito «dell’effettivo numero di posti letto di Terapia intensiva disponibile in Molise, dedicati e garantiti ai malati Covid, e al contempo il numero dei posti garantiti a persone con altre patologie laddove dovessero necessitarne». La sua iniziativa è proseguita con una serie di scambi documentali, arrivando a interessare il Ministero della Salute, da cui ottenne anche un riscontro che interessò le stesse strutture sanitarie verticistiche del Molise, ma lo stallo nella nostra regione prosegue, anche nel braccio di ferro tra commissario e Regione. Camilla chiedeva, nuovamente e fortemente, l’intervento urgente del Ministero della Salute, al fine di garantire alla popolazione molisana le cure indispensabili a tutela della salute. Inoltre, «lo si chiede anche affinché la nostra comunità venga messa a conoscenza e sia informata sulla reale ed attuale condizione sanitaria della nostra regione. Credo che i molisani abbiano il diritto di sapere se e come saranno garantite le cure necessarie, sia in caso di positività e complicanze che dovessero sopraggiungere causa Covid, sia per patologie di altro genere che dovessero presentarsi perché ad oggi, le evidenze emerse di seguito riportate, non sono affatto rassicuranti. Al contrario direi essere alquanto preoccupanti!» La stessa istanza era stata inoltrata per conoscenza anche al Ministro Roberto Speranza e alla Direzione della Vigilanza degli Enti e della Sicurezza delle Cure. «A seguito dell’ispezione dei Nas, i numeri dei letti dei reparti di terapia intensiva vengono smentiti. Gli ispettori, proprio in quei giorni, contano 17 posti attivi strutturali e 9 attivati successivamente. In totale sono 26, non ce ne sono altri. Sul piano sanitario, quindi, avrebbero dovuto riportare il numero dei 17 posti strutturali, poiché loro richiedono questi numeri e, man mano, venivano attivati gli altri si sarebbero dovuti andare sommando. Ogni volta così veniva ricalcolata la soglia del 30%.
Strutturali perché proprio a partire da questo numero le cose sarebbero potute andare diversamente e avremmo potuto evitare un danno alla sanità molisana.
I 14 posti che devono essere integrati e inseriti nella famosa torre, finanziati dal Governo, vengono fuori da un calcolo che il Governo ha fatto con il DL di maggio. Il DL afferma che ogni regione deve avere in dotazione un numero di terapie intensive strutturali pari allo 0,14% ogni mille abitanti. Il Molise quindi, deve avere 44 terapie intensive.
Avendo però riportato sul piano sanitario è dichiarato della presenza di 30 posti posti di terapie intensive già attivi e disponibili pre-emergenza, per differenza da integrare ne sono 14. Se avessero comunicato invece il dato corretto, e cioè 17 posti attivi e disponibili per emergenza, sarebbero dovute essere costruite 27 e non 14 terapie intensive. Questo è un danno che è stato fatto alla sanità molisana. Un ulteriore danno!
Ma come si dice : al peggio non c’è mai fine! E il Molise ne è l’esempio!
L’accreditamento standard della Neuromed e il Gemelli, valido per 4 anni, era scaduto a dicembre 2019, ed è stato rinnovato solo a novembre 2020, in piena emergenza. L’accreditamento standard è il riconoscimento dei requisiti della struttura privata che la autorizza ad operare come una struttura pubblica, ma a quegli accreditamenti non seguono gli accordi contrattuali, che ad oggi non ancora ci sono!!
Quindi, a luglio 2020, quando è stato presentato il piano d’emergenza e potenziamento, il rinnovo dell’accreditamento non ancora era stato effettuato, per cui credo che non avrebbero potuto considerare i posti “previsti” ma neanche ancora contrattualizzati come attivi e disponibili, proprio perché non potevano prevederne la disponibilità. Ma nonostante ciò li hanno inseriti, asserendo anche che sarebbero dovuti essere contrattualizzati. Infatti è stato approvato uno schema di contratto, quando Giustini fece l’incontro con i privati a marzo 2020, mirato solo per il Covid.
In assenza di un contratto generale, presumo non sia sufficiente un accordo scritto tra le parti o una semplice richiesta infatti, proprio a tal proposito, in un paio di occasioni sia la Neuromed che il Gemelli non hanno dato la disponibilità delle loro terapie intensive. Quando si dice “disponibili” si intende di poterne usufruire quando vi è necessità, senza dover chiedere la disponibilità!
Come possono essere dichiarati posti “Attivi e disponibili”?
Verrei sottolineare che l’accreditamento standard delle strutture private è competenza regionale, precisamente della Direzione Generale della Salute, Dott.ssa Lolita Gallo, che è infatti la firmataria della determinazione del 18.11.2020.
Benché Toma e Florenzano si ostinino a ripetere che le tutti gli adempimenti sono a capo di Gisntini, l’accreditamento ed il riconoscimento della struttura fanno riferimento alla Regione e, come da documenti visionati, nel contratto di nomina e competenze del Direttore Generale, Oreste Florenzano, nell’allegato degli obbiettivi, il punto 12 riporta:
“Sottoscrizione dei contratti con gli erogatori privati e accreditati e monitoraggio degli adempimenti contrattuali”.
Giustini avrà le sue responsabilità, ma non credo loro siano esenti, essendo figure determinanti in una regione. E’ davvero deludente dover assistere ad una misera guerra di responsabilità tra le persone che oggi hanno in mano la salute dei molisani, ma che della parola “responsabilità” non vogliono conoscerne neanche il significato.
La denuncia è pronta. Deve essere solo depositata!
Non bisogna ignorare, e non possono ignorare!»

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