Come prevedibile, la sentenza con cui la Corte dei conti ha bocciato il piano pluriennale di riequilibrio del Comune di Venafro continua a sollevare polemiche.
I magistrati contabili hanno fornito un assist troppo ghiotto alle opposizioni per non essere trasformato in goal.
Duro, a tratti durissimo, con l’amministrazione Ricci il segretario del circolo Pd – Partecipazione democratica.
«Ho aspettato prima di esprimere qualche riflessione su quello che, ahimè, è il punto più basso del livello amministrativo della storia del Comune di Venafro. Nelle 76 pagine redatte dalla sezione di controllo della Corte dei conti (deliberazione n. 106/2022) – le parole di Giuseppe Notte –, si attesta l’inadeguatezza di chi, da anni, amministra il nostro Comune. In più occasioni, come circolo Pd – Partecipazione democratica – continua il segretario –, abbiamo cercato di mettere in guardia gli amministratori sullo stato disastroso delle finanze, ma siamo stati derisi, presi in giro e accusati di essere saccenti o in cerca di visibilità. Il tempo, tuttavia, è sempre giusto giudice e la relazione che preannuncia il dissesto finanziario del Comune si presta poco a interpretazioni di genere».
Notte, prendendo spunto dalla determinazione della Corte dei conti, passa in rassegna una serie di criticità rilevate dai giudici. «Risaltano debiti fuori bilancio non riconosciuti, comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria relativi a più di un esercizio, mancati accantonamenti sui contenziosi, istanze e richieste di chiarimenti inviate sia dalla Corte dei conti e sia dal Ministero che “non hanno mai avuto riscontro” e quando lo hanno avuto sono stati “tardivi e non esaustivi”. E, ancora, scrivono i magistrati: “Non corretta rappresentazione della gestione contabile dei fondi del Piano di zona di cui il Comune di Venafro è capofila”; “numerosi e fondati dubbi circa la veridicità dei dati formalmente accertati dal Comune negli ultimi rendiconti approvati”».
«La delibera – aggiunge Notte – si chiude evidenziando “un costante peggioramento del disavanzo che nel 2022 ha raggiunto dimensioni addirittura molto superiori a quello iniziale e incompatibili con il suo assorbimento nel restante periodo del ripiano” (che terminerebbe nel 2023). A questo punto è opportuno e doveroso convocare un Consiglio monotematico, dichiarare lo stato di dissesto e trarre le dovute conseguenze».
Ma non basta una seduta straordinaria dell’assise civica. Sarebbe altrettanto «un dovere di chi si è reso responsabile del disastro descritto dalla Corte dei conti – conclude il segretario cittadino dem – chiedere scusa alla cittadinanza che da decenni paga aliquote al massimo e aveva riposto massima fiducia in chi invece ha tradito il mandato, senza perdere occasione per mostrare arroganza e saccenteria».
Il circolo di Venafro del Pd – Partecipazione democratica nei prossimi giorni convocherà una conferenza stampa per analizzare nel dettaglio la relazione della magistratura contabile molisana.

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