«È il riconoscimento di anni di lavoro serio, scrupoloso e responsabile»: è questo il primo commento del sindaco Alfredo Ricci alla bella notizia giunta da Roma dove i giudici delle Sezioni riunite della Corte dei conti hanno accolto il ricorso del Comune di Venafro ribaltando, di fatto, la decisione dei magistrati contabili del Molise che, lo scorso 29 aprile, avevano bocciato sonoramente il piano di riequilibrio finanziario decennale.
«La Corte dei conti, sezioni riunite in composizione speciale – spiega il sindaco di Venafro –, ha accolto il ricorso del Comune contro la decisione della sezione di Controllo del Molise e ha approvato il piano di riequilibrio finanziario pluriennale. Ha dato ragione al Comune, questa la sostanza della decisione giunta da Roma. È il riconoscimento del lavoro svolto in questi anni amministrando il Comune con l’accortezza che avremmo avuto a casa nostra e di settimane estenuanti per spiegare bene alla Corte dei conti di Roma la reale situazione. Grazie a chi ha creduto in questo lavoro – conclude il primo cittadino –, a chi ci è stato vicino, e soprattutto ai venafrani per la forza che ci danno ogni giorno. Andiamo avanti».
A Palazzo Cimorelli tutti, o quasi, tirano un bel sospiro di sollievo: i conti dell’ente sono salvi e ora si può guardare con speranza al futuro e ai tanti capitoli da avviare per gli investimenti. L’amministrazione Ricci ha creduto nella possibilità di poter dimostrare la situazione reale del Comune sul piano del risanamento dei conti, come sottolineò, durante l’approvazione del Bilancio di previsione 2022, il vice sindaco Marco Valvona.
Dalla sede municipale l’apprezzamento per il lavoro certosino dell’avvocato del foro di Roma, professore Aristide Police che ha sostanzialmente “smontato” il castello accusatorio dei giudici contabili di Campobasso, contenuto in circa ottanta pagine, nelle quali si parlava di «gravi criticità contabili».
Per Alfredo Ricci e la sua maggioranza finalmente una buona notizia circa il settore Finanziario, dopo la prematura scomparsa del ragioniere capo, circostanza inaspettata e dolorosa che poteva tagliare le gambe a chiunque.
Dopo la decisione dei giudici romani e dopo dieci anni di politiche lacrime e sangue – a cui l’amministrazione è stata costretta, appunto, dal piano di rientro –, ora si può parlare di nuovo di investimenti, di nuove assunzioni. Una eventuale conferma della sentenza della Corte dei conti del Molise, invece, avrebbe significato per l’ente il dissesto finanziario. Per questo la soddisfazione a palazzo di città è stata tanta appena giunta la notizia dalla Capitale. Notizia che, per Alfredo Ricci, vale molto anche in chiave elettorale. Ora per il suo secondo mandato ha qualche carta in più da mettere sul tavolo delle trattative, da Venafro a Campobasso.
M.F.

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