«Non bastavano i precedenti presidenti e commissari alla sanità della Regione Molise, per l’ennesima volta questo comitato stigmatizza di essere stato preso in giro dall’attuale presidente-commissario dottor Donato Toma e dal direttore generale dottor Florenzano. Il fatto è che non solo hanno preso in giro noi del Comitato, ma hanno preso in giro anche tutti i cittadini di questo territorio. Ci fa specie anche il silenzio del nostro sindaco». I vertici del Comitato “Santissimo Rosario” con Mario Giannini e Gianni Vaccone non le mandano a dire e attaccano frontalmente i massimi responsabili della sanità pubblica molisana per la situazione della “Casa di Salute” di Venafro.
Da mesi attendono di essere ricevuti da Toma e Florenzano, da mesi cercano di conoscere la posizione del sindaco Alfredo Ricci, senza ricevere in cambio nessuna notizia. Mario Giannini fa nomi e cognomi di questa annunciata morte del nosocomio venafrano. E lo fa indicando anche precise responsabilità di chi dovrebbe intervenire e non interviene. «Le promesse fatte di un potenziamento – spiega Mario Giannini del Comitato Santissimo Rosario – della Casa della salute – ospedale di comunità Santissimo Rosario non sono state mantenute. Intanto la struttura sta morendo e finiranno per chiudere anche le attività attualmente presenti. Ad aggravare la situazione vi è il fatto che anche il direttore del distretto dottor De Bernardo, dal quale dipende la Casa della salute, ed una sua fidata collaboratrice, non solo non hanno fatto nulla per risolvere i problemi e far funzionare i servizi, ma addirittura manifestano la volontà di voler chiudere anche alcune delle attività fondamentali (vedi assistenza domiciliare, scelta e revoca del medico, ambulatori per il buon funzionamento della Casa della Salute). Tanto, dice il dottor Di Bernardo, si possono rivolgere ad Isernia. E si badi, si tratta di servizi essenziali per tutti i cittadini di questo territorio. Tutto questo è stato fatto presente al presidente Toma e al direttore generale Florenzano che finora non hanno fatto nulla per modificare tale situazione ed attivare i servizi già previsti dal Decreto numero 27/2016 e dall’Atto Aziendale, ad esempio con la nomina di un responsabile della Casa della salute. E allora ci viene anche il dubbio che ci sia un accordo fra Toma, Florenzano e De Bernardo per chiudere la Casa della salute – ospedale di comunità Santissimo Rosario di Venafro e trasferire tutto ad Isernia». Dal Comitato, poi, chiamano in causa anche i cittadini che da qui a breve saranno chiamati alle urne per le elezioni politiche, le elezioni comunali e le elezioni regionali. «Ai cittadini e ai giovani soprattutto diciamo di prendere coscienza di questa situazione. Oramai siamo arrivati al colmo, non possiamo e non dobbiamo far finta di non sapere e soprattutto non dobbiamo dimenticare chi ci ha portato e ci sta portando verso la chiusura dell’ospedale di Venafro. Se non riusciamo a bloccare questa ultima eventualità per le vie normali, lo possiamo fare quando andremo a votare i nostri rappresentanti e scegliendo chi veramente può essere in grado di difendere il nostro diritto alla salute e scendendo direttamente in campo. Noi chiediamo di poterci curare in modo sicuro e senza rischiare la vita. Finora abbiamo provato per le vie diplomatiche a fare le nostre richieste ma visto che non siamo ascoltati lo faremo con altre iniziative. Ed è per questo che per difendere la nostra salute ci rivolgiamo a tutti i cittadini di questo territorio, in modo particolare invitiamo i giovani a unirsi a noi per una vera e propria battaglia di civiltà. Dobbiamo noi scendere in campo, perché nessuno dei nostri rappresentanti, a ogni livello, ha difeso il nostro ospedale. Questa è la verità».

Marco Fusco

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