Allargamento e miglioramento funzionale dell’impianto irriguo: il Consorzio di Bonifica della Piana di Venafro va avanti. Il presidente dell’Ente Consortile Raffaele Cotugno ha dato l’atto di indirizzo al direttore Capezzuto per «la progettazione degli interventi e per la esecuzione dei lavori prodromici di priorità ed urgente necessità».
Si parte dal programma degli interventi del protocollo d’intesa siglato a livello interistituzionale che prevede, tra l’altro, la realizzazione di nuove condotte di adduzione e distribuzione a servizio delle nuove aree irrigue, con attraversamento del fiume Volturno delle opere di adduzione e «la realizzazione di nuove vasche di compenso e carico a servizio delle nuove aree irrigue di ampliamento; il potenziamento e/o la nuova realizzazione di infrastrutture stradali per la ottimale fruizione delle nuove aree irrigue da parte della nuova utenza e per la gestione delle opere e delle utenze da parte del personale consortile; interventi di infrastrutturazione ecologica ed ambientale delle aree interessate, con previsioni di percorsi ecologici, piste ciclabili, aree naturali per la coltura e salvaguardia della flora e della fauna autoctona, in estensione alla esistente Area Umida delle “Mortine”; la realizzazione di laghetti artificiali, impianti fotovoltaici; la realizzazione di una seconda centrale idroelettrica e di un potabilizzatore, con possibilità, riferita a questo ultimo, di interconnessione idraulica con l’acquedotto campano». Tutto questo, come è noto, ha suscitato la reazione delle associazioni ambientaliste tanto che si è costituito un comitato per ostacolare il mega progetto del Consorzio di Bonifica della Piana di Venafro. Intanto l’esecutivo Cotugno ha redatto un apposito studio di fattibilità tecnica-economica chiedendo per questo un finanziamento per la progettazione definitiva ed esecutiva nell’ambito del “Cis Acqua Bene Comune” dell’Agenzia per la Coesione della presidenza del Consiglio dei Ministri che ha avviato l’istruttoria e a breve dovrebbe giungere al protocollo dell’Ente la risposta.
L’ultimo atto “licenziato” dall’esecutivo del Consorzio ha dato seguito alla attuazione del programma che prevede «interventi di ampliamento del comprensorio irriguo consortile; di miglioramento funzionale dell’impianto esistente e per l’uso razionale ed efficiente della risorsa idrica irrigua; di attuazione degli interventi strategici del Protocollo di Intesa sottoscritto il 4.06.2022, di conferire al direttore unico dell’Ente Capezzuto, mandato ed atto di indirizzo per la predisposizione di tutti gli atti tecnici, amministrativi e progettuali di investimento e di realizzazione di opere prodromiche, ed urgenti, per l’attuazione delle suddette finalità; di mettere a disposizione del direttore, per le finalità di investimento e di miglioramento funzionale dell’impianto irriguo consortile, come sopra detto, in mancanza di finanziamenti pubblici, risorse economiche dell’Ente istituzionalmente previste per tali finalità e riferite al finanziamento di cui in premessa, e che residuano nell’ambito del bilancio consortile vigente».
Insomma, saranno utilizzate anche risorse del Consorzio pur di arrivare agli obiettivi fissati dal protocollo d’intesa che regge tutto il programma relativo all’ampliamento del sistema irriguo consortile.
Marco Fusco

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