L’Us Venafro, “creatura” della famiglia Patriciello, ha appena chiuso l’anniversario dei suoi primi cinquant’anni di storia. Evento che non poteva passare inosservato. Il sindaco di Venafro Antonio Sorbo (da sempre tifoso sopra le righe della prima squadra cittadina), accogliendo la proposta del presidente del Venafro Nicandro Patriciello, ha voluto impreziosire la storia del Venafro con un altro capitolo di grande impatto sociale, un incontro per così dire a tema: «Venafro, diario di un trionfo», riportando la memoria indietro esattamente di 30 anni quando capitan Pannone e compagni ritornarono ad essere grandi protagonisti acquisendo il diritto di disputare il campionato di Promozione. È l’anno in cui la società viene rilevata dal Gruppo Patriciello. Presidente Aniello Patriciello, vice presidente Aldo Patriciello, oggi eurodeputato molisano. Ricordiamo che il Venafro disputava campionati campani ed era l’unica squadra molisana presente in un campionato campano (allora il Molise non aveva ancora l’autonomia calcistica).
Nell’anno del passaggio in Promozione, campionato 1986-1987, il Venafro chiuse vittorioso il torneo con 46 punti, miglior attacco, 54 reti, ben 23 di queste firmate da bomber Corrado Pagano, maggior numero di vittorie, 22 (record in Prima categoria e Promozione campana insieme a Portici -Promozione girone B). Pensate, in casa quella squadra vinse 15 partite su 15, con 36 gol fatti e appena 5 subiti.
Sabato sera, la location era d’eccezione: Palace Hotel gestito dall’attuale presidente del Venafro Nicandro Patriciello. All’invito rivolto dal sindaco Sorbo hanno risposto quasi tutti di quella cavalcata vincente del 1987 che è rimasta alla storia come una delle imprese più gloriose scritte nell’almanacco bianconero. In primis l’allenatore, indovinate chi? L’intramontabile Nicolò Stella. Già in quell’annata aveva sulle spalle ben 28 anni di calcio. Mister Stella ha legato il suo nome ai successi del Venafro in ogni epoca, fin quasi ai nostri giorni.
Dei giocatori erano presenti: Enzo Barile, Antonio Lequile, Giovanni Pannone, Corrado Pagano, Raffaele Briola, Enzo Giannini, Nicola Crisano, Raffaele Cioffi, Marcello Marcellini, Emilio Guglielmo, Antonio Cimorelli e Roberto De Sanctis. Di quella squadra occorre ricordare anche: Mario Lepore, Giuseppe Mendozza, Stefano Patriciello, Vittorio Simeone, Giuseppe Ruocco, Gennaro Cavallino, Adriano Cuzzi, Ciro Fabozzi, Franco Gentile, Antonio Del Bianco e Pasquale Angiolillo.
L’idolo dei tifosi all’epoca dei fatti, raccontati oggi con dovizia di particolari da Antonio Sorbo con la dispensa dal titolo eloquente:«Venafro, diario di un trionfo», era, senza ombra di dubbio Corrado Pagano, con 23 gol all’attivo, capocannoniere del torneo che nel big-match a Castelvolturno (Mondragone-Castelvolturno si piazzò alle spalle dei venafrani ad appena due lunghezze) fece mettere un bello spavento ai suoi compagni e ai tifosi perché a inizio di ripresa si accasciò a terra e fu trasportato in ambulanza in una clinica della zona. Per fortuna si trattò solo di un malore accusato sotto una pioggia battente durante la partita. Così scrive di lui Sorbo: «Centravanti completo, implacabile in area di rigore, giocatore intelligente, colpisce la sua signorilità in campo e la sua capacità di lottare su ogni pallone». E un gesto signorile è stato quello di sfogliare sabato sera una pagina mai sbiadita della lunga storia del Venafro, grazie anche all’ex presidente Aniello Patriciello, cuore e anima di quell’impresa.
V.P.

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