Il ‘derby’ delle feste tra Ceppagna e Venafro rischia di avere clamorosi risvolti per gli equilibri della giunta comunale. Con sindaco e assessora al Commercio contro. La Tommasone, che pure spesso in passato aveva rinunciato a polemizzare per il bene dell’unità dell’amministrazione, stavolta ha però vuotato il sacco. Ed agli organizzatori dei Mercatini di Ceppagna – che l’hanno ringraziata per l’interessamento e per la difesa della loro proposta – ha confessato: «Ero e sono contrarissima, per principio, all’autorizzazione della festa dei commercianti su corso Campano in concomitanza con l’iniziativa nella frazione». Da quell’orecchio, tuttavia, il sindaco sembra non averci voluto sentire: il 17 dicembre, pertanto, mentre a Ceppagna saranno aperti gli ormai classici Mercatini in piazza Padre Pio, nel centro di Venafro ci saranno musica e animazione volute dai commercianti, con tanto – ovviamente – di corso chiuso al traffico.
Una “banale” questione di appuntamenti natalizi, insomma, ma che rischia seriamente di far incrinare i rapporti tra il primo cittadino e l’assessora al Commercio, “scavalcata” nella decisione.
Nella frazione, comprensibilmente, i residenti si sono molto risentiti: i Mercatini sono stati inseriti nel calendario di eventi «Natale in città» voluto proprio dall’amministrazione comunale, mentre la giornata dei commercianti non era in programma.
Del resto, su input proprio di Angelamaria Tommasone, sin dall’insediamento dell’attuale amministrazione, Palazzo Cimorelli ha voluto riunire tutte le associazioni e stilare un unico cartellone di manifestazioni per evitare che più appuntamenti si potessero accavallare. Ora questo principio è stato tuttavia sconfessato dall’ok del sindaco ai commercianti. Inoltre, con questa mossa – che non è andata giù a quanto pare all’assessora – Antonio Sorbo si è tenuto “buoni” gli esercenti mentre la Tommasone ha mostrato il volto “cattivo” dell’amministrazione chiedendo lo spostamento dell’evento. «Nessuno voleva vietare la sacrosanta festa dei commercianti – ha fatto sapere Tommasone -, solo sarebbe stato più giusto anticiparla o posticiparla in modo da rispettare il cartellone “Natale in città” e i Mercatini di Ceppagna».
È evidente a tutti che, malgrado non si tratti di due appuntamenti direttamente ‘concorrenti’, Venafro non è una metropoli, pertanto i cittadini o andranno nella frazione o resteranno su corso Campano. E viceversa.
Gli organizzatori dei Mercatini dal canto loro si sentono boicottati. «Nonostante l’attenzione nello scegliere il giorno, e comunicarlo tempestivamente alle istituzioni, si deve assistere nuovamente alla mancanza di sensibilità, interesse e rispetto. Un particolare grazie a chi autorizza e non controlla e a chi non autorizza ma nemmeno vieta che tali manifestazioni possano accavallarsi. Il nostro mercatino non è finalizzato al guadagno, ma al solo vivere dei momenti di associazione, condivisione, in un paese dove tali occasioni sono sempre più rare, questa che traspare non è cattiveria, rabbia o un sentimento minimanente associabile a tali emozioni, è solo delusione verso istituzioni silenziosamente compiacenti, e persone che manifestano scarso interesse per il prossimo».
Dal canto loro i commercianti hanno giustificato la richiesta in quella data poiché quella più indicata per l’evento in questione e più prossima al Natale.
A dirimere la questione il Comune che, però, nonostante il parere contrario dell’assessora al Commercio ha dato in qualche modo l’ok anche al secondo appuntamento stabilendo di chiudere la strada (di competenza comunque della Polizia municipale e non direttamente del sindaco). Chiaramente, per impedire lo svolgimento dell’evento a Venafro si sarebbero dovute addurre delle motivazioni concrete: una tra le tante suggerite, anche quale escamotage, era stata l’assenza di personale (in effetti gli agenti della Municipale sono contati) per assicurare la presenza ad entrambe le manifestazioni.
Ma al di là degli aspetti tecnici, ciò che politicamente è emersa è stata la spaccatura – qualcuno dice pure ampia – tra Angelamaria Tommasone e Antonio Sorbo.

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