I fondi ci sono. Sono le risorse dell’Unione Europea (Programma Cosme 2014-2020) per la costituzione dei distretti turistici regionali ed interregionali. Ora che il Parco regionale del Matese si appresta a diventare nazionale, l’operazione potrebbe concludersi positivamente. A spingere in questa direzione e a chiamare i colleghi del versante venafrano è il sindaco di Fontegreca Antonio Montoro che, tra l’altro, è responsabile del Parco regionale del Matese per nome e per conto della giunta De Luca.
L’attenzione del primo cittadino matesino è soprattutto per l’Oasi Le Mortine (interessati i territori del comune di Venafro e del comune di Capriati a Volturno) e la Cipresseta di Fontegreca, interessata da studi importanti del Cnr di Firenze.
«Il progetto “Distretto turistico interregionale – Parco del Matese, Oasi delle Mortine, Cipresseta – si muove in sintonia con il ministero per gli Affari regionali e il turismo che ha predisposto un “Piano strategico per lo sviluppo del turismo in Italia-Turismo Italia 2020” che punta alla modernizzazione dell’offerta turistica italiana e al recupero della sua competitività sui mercati internazionali caratterizzati, a differenza del mercato nazionale, da una costante crescita. Le indicazioni sopra citate hanno come obiettivo la realizzazione di un modello di cooperazione territoriale finalizzato alla creazione di un prodotto turistico completo e diversificato, rappresentativo del brand Italia, ed in grado di attivare e sostenere flussi di visitatori internazionali sempre più interessati alla componente “esperienziale” del turismo». Così il sindaco Montoro che sollecita un incontro con i Comuni di Venafro e Capriati per mettere su carta un progetto interregionale da portare all’attenzione delle due Regioni e del Governo nazionale.
«Un’offerta turistica che – dicono ancora gli organizzatori -, con l’adozione di approcci innovativi e strutturati, sappia incrociare la crescente domanda turistica internazionale attraverso una “gestione integrata” delle “potenziali attrazioni turistiche” con lo scopo di: valorizzare la complementarietà delle risorse naturali, storiche, culturali e di servizi funzionali alla loro fruibilità; stimolare l’instaurarsi di solide relazioni cooperative tra gli stakeholder pubblici e privati coinvolti».
Sostanzialmente ci sarà una sorta di «rete di competenze», a supporto del progetto, in grado di valorizzare “turisticamente” i territori coinvolti, nei loro diversi aspetti, coniugando quindi il patrimonio costituito dai beni culturali, storici e naturalistici con un insieme di elementi complementari quali: strutture di accoglienza, servizi di ristorazione, tour operator, servizi guide, trasporti locali, servizi sociali e per il tempo libero, istituzioni museali e culturali, presenza di imprenditorialità turistica in settori quali enogastronomia, agroalimentare, artigianato artistico.
Nei prossimi giorni ci sarà il primo incontro per delineare le coordinate entro le quali disegnare il distretto turistico interregionale.

Marco Fusco

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