Nessuna situazione di esubero o soprannumerario al Comune di Venafro per quanto riguarda il capitolo dipendenti. La giunta esecutiva ha approvato il fabbisogno dell’Ente rilevando che «non sussiste situazione di soprannumero rispetto al limite massimo stabilito dal Ministero dell’Interno per il triennio 2017-2019».
In base al rapporto medio dipendenti/popolazione relativamente al triennio di riferimento (2017-2019) secondo il decreto dell’Interno «per un Comune di popolazione uguale a quella di Venafro (11.209 al 31 dicembre 2017) sarebbe consentita la presenza in servizio di numero 70,94 (arrotondato a 71) dipendenti». Al Comune di Venafro, attualmente il personale in servizio è di 48 unità, come si vede ben al di sotto (23 in meno) di quanto espressamente prevede la norma. Alla luce di tutto questo la giunta municipale, nel prendere visione della situazione ufficio per ufficio, ha preso atto che «nel Comune non è presente personale in soprannumero e/o eccedenza e che pertanto l’ente non deve avviare procedure per la dichiarazione di esubero. E di demandare a successivo atto l’approvazione della programmazione del fabbisogno di personale».
La situazione più critica rimane per il settore comando di Polizia municipale, dopo la “cessione” di ben due vigili all’Ufficio del Giudice di Pace di Venafro. E ad aggravare la situazione dei caschi bianchi cittadini, il pensionamento di un altro vigile avvenuta a fine 2017. Allo stato attuale gli effettivi presso il comando dei vigili urbani sono appena cinque che fanno turni massacranti per garantire tutti i servizi. Non si capisce perché l’amministrazione comunale non ha provveduto ad assumere a tempo determinato, con scadenza semestrale, giovani vigili come hanno fatto altri Comuni come Sesto Campano, attingendo dai proventi delle multe. E in effetti, la priorità presso il comando di Polizia municipale, non era il rinnovo del parco macchine, bensì l’assunzione di nuovi vigili viste le carenze di personale.
M. F.

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