«La Regione Molise ha istituito la Giornata della Memoria per il giorno 31 ottobre, stabilendo che le attività didattiche siano dedicate alla celebrazione del Giorno della Memoria in ricordo delle vittime di San Giuliano di Puglia. Il nostro Istituto, pur nella delicatezza del momento che stiamo vivendo, ha voluto dedicare una parte delle attività della giornata al ricordo di quanto accaduto ed alla sensibilizzazione sulla sicurezza nelle scuole»: così la preside dell’Istituto omnicomprensivo “Antonio Giordano” Carmela Concilio annuncia il programma a studenti e genitori pensato dalla scuola per la “Giornata della Memoria” in ricordo degli Angeli di San Giuliano di Puglia, una tragedia che ha segnato tutto l’Italia.
Una giornata riempita di contenuti, con tanti spunti che vedranno protagonisti le studentesse e gli studenti delle superiori di Venafro ma anche i ragazzi e i bambini dei plessi dell’infanzia, primaria e medie di Monteroduni.
Ci sarà la partecipazione di Pia Antonietta Antignani attraverso una video-lezione. Pia Antonietta Antignani sopravvissuta al terremoto di San Giuliano di Puglia, oggi iscritta all’ordine dei Geologi. La sua sarà una video-relazione dal titolo “Testimonianze dal terremoto per una scuola sicura”. Gli studenti avranno modo anche di leggere e commentare una intervista rilasciata dalla stessa Antignani al giornale “La Stampa”. Un boato e il muro della classe che si accartoccia. Nella sua mente di bambina di 10 anni, Pia Antignani non si era resa conto della tragedia che stava vivendo: il terremoto del 2002 a San Giuliano di Puglia provocò la morte di 27 bambini e una maestra. Molti erano suoi compagni di classe.
«Sono stata sei ore sotto le macerie ma non mi ha sfiorato l’idea che sarei potuta morire… Pensavo di star vivendo una “avventura” e questo ha innescato un meccanismo di autodifesa che mi ha permesso di rimanere lucida e viva», racconta la ragazza oggi 25enne. Su questo e altro avranno modo di riflettere al “Giordano” nei plessi di Venafro e Monteroduni.
Per la “Giornata della Memoria” gli stessi studenti del “Giordano” hanno realizzato un contest dal titolo “Ci hanno insegnato che non si può morire così- 31 ottobre 2002- 31 ottobre 2020. Per non dimenticare…”. Voci narranti studenti grandi e piccoli per promuovere la sicurezza nelle scuole attraverso la memoria di quei 27 bambini e della loro maestra che angora oggi toccano i cuori di tutti: “Lei mi dava la mano, me la stringeva. Era una mano calda e non mi sono sentita mai sola, era la mano della mia maestra”.
Il racconto di Giovanna, una delle sopravvissute all’”inferno delle macerie” della scuola maledetta di San Giuliano di Puglia. Oggi, a 18 anni dalla tragedia, quel racconto suona come una condanna per chi dovrebbe garantire scuole sicure in ogni angolo del nostro Paese.
E ancora: «Silenzio pesantissimo, neppure più singhiozzi. Cominciano i rintocchi della grande campana che suona una volta l’anno, solo questa mattina. Uno per ogni bimbo morto, per la maestra, per le altre due donne che se ne andarono quella mattina. Arrivano tutti fin dentro lo stomaco. Durissimi. Non è servita a molto questa strage, non è cambiato molto nelle scuole italiane, più della metà non ha i requisiti necessari e previsti dalla legge per la sicurezza di chi vi entra ogni giorno. Sorrisi di dolore. Occhi gonfi. Sole e freddo. Il cimitero. La campana che rintocca fin dentro lo stomaco. Le mamme, i papà. Le urla di allora che tornano in testa, la speranza e la disperazione, i bimbi tirati fuori vivi. E morti. Furono uccisi in 27, alla fine, e una loro maestra. Diciotto anni fa. Che sembrano 15 giorni. Che oggi, ora, qui, si confondono. Dobbiamo combattere un battaglia di civiltà per le scuole sicure nel nome e nel segno degli Angeli di San Giuliano di Puglia. Così come si elevano le voci dei nostri bambini di Monteroduni». Il contest sarà proiettato domani in tutte le classi dell’Istituto e sarà il contributo che il “Giordano” di Venafro dà per lanciare un messaggio forte affinchè in ogni angolo del Paese, ci siano scuole sicure.

M. F.

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