«Difendiamo la sanità pubblica a tutto tondo»: così il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Vittorio Nola, all’indomani delle vicende legate ai tamponi e alla cancellazione di venti posti letto per la “Casa della Salute” di Venafro.
L’ex presidente del Consorzio di bonifica della Piana di Venafro ha sollecitato Toma e Florenzano anche nella recente seduta di Consiglio regionale: «Le criticità emerse in Molise, accentuate negli ultimi mesi dall’emergenza Covid, sono molte. Abbiamo più volte sollecitato anche la Regione, in aula di Consiglio, a fare chiarezza su alcune problematiche. In un momento così delicato è fondamentale fare fronte comune e, uniti, lottare contro questo maledetto virus».
Nola, poi, nel suo ragionamento parte da «alcune osservazioni critiche sulla gestione dell’emergenza da parte di Asrem e Regione Molise, affinché si possa intervenire laddove necessario. Le notizie degli ultimi giorni sono sconcertanti, anche se purtroppo tristemente prevedibili, considerato l’atteggiamento per nulla collaborativo dei vertici regionali: operatori sanitari costretti a protestare per via di turni massacranti e visite a rischio contagio; intere famiglie con la febbre chiuse in casa in attesa di tamponi; decine di classi ‘ferme’ per via delle lungaggini eterne della sanità nello screening; file interminabili di studenti e anziani dell’alto Molise che per sottoporsi al tampone devono recarsi necessariamente presso il presidio territoriale Ss Rosario di Venafro».
Tutte problematiche che tantissimi cittadini hanno vissuto sulla loro pelle senza poter avere nessuna informazione dai numeri dedicati della Asrem, perennemente “fuori posto”. Non è passato inosservato neanche la sostituzione del personale presso la struttura ospedaliera cittadina per quanto riguarda i tamponi: ora a Venafro ad eseguire i rilievi molecolari ci sono gli operatori che giungono da Campobasso.
Vittorio Nola affronta pure il nodo della Rsa del nosocomio cittadino, mai entrata a regime e con tanti problemi sul piano dell’organizzazione sanitaria. Pochi infermieri, pochi operatori sanitari, non sempre i turni adeguatamente coperti. Tutto questo accade quotidianamente presso il “Santissimo Rosario” tra l’indifferenza generale. E ora arriva pure la cancellazione di ben venti posti per la Rsa di Venafro. «E vogliamo parlare della situazione nelle Rsa?- aggiunge ancora Nola- Non vorrei che quella del “Ss Rosario”, già penalizzata incomprensibilmente di ben 20 posti letto, divenga ancora una volta un presidio Covid pur di non utilizzare la struttura di Larino e così dare finalmente operatività a decisioni prese all’unanimità dal Consiglio regionale!».
Infine l’esponente venafrano dei grillini boccia senza mezzi termini l’operato della Asrem relativamente all’emergenza Covid-19. Come le Usca che non riescono a soddisfare le tante richieste che giugono dal territorio. «A quanto detto finora si aggiungano inoltre le evidenti difficoltà operative nella gestione delle Usca (Unità speciali di continuità assistenziale)-continua Nola-, nonché la comparsa su tutto il territorio regionale di servizi privati mobili che svolgono a pagamento tamponi e test sierologici. È indubbio- conclude Vittorio Nola-: qualcosa non ha funzionato! Non è accettabile che, mentre altre Regioni nei mesi estivi si sono coordinate in vista della seconda ondata, il Molise non si sia dotato dei mezzi necessari per evitare il peggio. E non è accettabile che, mentre la sanità pubblica è costretta a convivere con problemi e difficoltà che le istituzioni hanno il dovere di fronteggiare adeguatamente, qualche privato ne approfitti per trarne un guadagno».

Marco Fusco

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