Nonostante qualche piccolo intoppo, la campagna vaccinale partita sabato a Venafro è stata praticamente un trionfo. Certamente restano la soddisfazione, l’emozione e la felicità anche del sindaco di Venafro Alfredo Ricci per il grande lavoro degli operatori locali nell’allestire i locali e nell’organizzazione. Ma qualcosa, inevitabilmente, deve essere andata storta se ci sono alcune testimonianze di disguidi. In poche righe un professionista di Pozzilli ha riassunto cosa è accaduto nella prima giornata di somministrazione del vaccino Pfizer. Oltre 120 le dosi inoculate, ma a quanto pare qualche over 80 nonostante la convocazione è rimasto senza ricevere l’antidoto.
«Alle 14,25 ricevo la mail con cui mi comunicano che mia madre deve recarsi tra le 16 e le 17 presso il centro vaccinale allestito a Venafro per procedere con la prima dose – racconta il professionista di Pozzilli -. Bene, anzi ottimo, andiamo! (fa niente che la mail è arrivata solo un’ora e mezza prima dell’appuntamento fissato e l’ho letta praticamente per caso). Una volta arrivati nell’ambulatorio, viene candidamente comunicato a molti degli anziani presenti che le dosi a disposizione sono solo 20 e che quindi era consigliabile andare via per non rischiare di aspettare inutilmente. Andiamo via. Andrà tutto bene? La vedo dura».
Insomma, qualcosa può essere andata storta in una giornata per certi versi storica. E una spiegazione c’è. In un quadro organizzativo praticamente perfetto, è accaduto che l’Asrem – ricevuta la comunicazione che alcuni anziani non si erano presentati all’appuntamento della mattina – abbia invitato più persone rispetto alle dosi disponibili. Questo perché durante la mattinata non tutti gli over 80 invitati tramite sms si erano presentati presso l’ambulatorio. Dunque, per non perdere le dosi, cioè aprire fiale (che ne contengono 8-12) e poi inocularle solo parzialmente, a quanto pare si è deciso di invitare più persone tramite mail convinti che la percentuale di risposta sarebbe stata simile alla sessione mattutina. Evidentemente a questa convocazione straordinaria hanno risposto in tanti. E alcuni si sono trovati scoperti.
Nonostante il piccolo disguido, ovviamente grave per chi lo ha ricevuto, ieri mattina presso l’ospedale si registrava un clima di grande soddisfazione. Tutto si è svolto nel rispetto delle normative anti contagio da Covid-19. Nella sala conferenze trasformata in sala d’attesa 120 sedie distanziate. Tutti gli anziani “in fila” all’interno della struttura e quindi al coperto, con i Carabinieri che hanno sorvegliato con discrezione tutte le operazioni. Insomma, al Ss Rosario sono già pronti per le nuove giornate che verranno messe in calendario. In modo anche da recuperare chi è rimasto escluso malgrado la convocazione straordinaria e urgente e chi non ha risposto alla prima “chiamata”.

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