Due le armi per annientare il Covid, una più potente, una meno.
Quella meno potente è il vaccino. E sarà meno potente fin quando le dosi non arriveranno a sufficienza per tutti e fin quando non si riuscirà ad immunizzare i Paesi più poveri, che allo stato sono quelli potenzialmente più pericolosi perché lì si stanno sviluppando le varianti più insidiose del virus.
L’altra arma, infallibile se adeguatamente utilizzata, è quella del rispetto delle norme, a partire dal distanziamento e dall’utilizzo della mascherina.
È duro ammetterlo a più di un anno dall’inizio della pandemia, ma altre vie di uscita per ora non ci sono.
Chi elude le norme è sostanzialmente un fesso, che oltre a mettere a repentaglio la sua salute, mette a rischio quella degli altri, a partire dai familiari conviventi. Va da sé che un ragazzo che mette a rischio la salute dei genitori e dei nonni, oltre ad essere fesso è pure un delinquente.
Il Covid è un fatto, la delinquenza un altro. A chi malauguratamente dovesse contrarre il virus penseranno medici e infermieri, che ininterrottamente da mesi si stanno facendo in quattro per salvare vite umane. Ai delinquenti, invece, pensano le forze dell’ordine.
Ci sono delle regole, perfino troppo permissive, che in alcuni luoghi del Molise sembrano esistere solo sulla carta.
Le foto scattate a Venafro che da domenica scorsa girano sui social – e non è la prima volta che accade – raccontano una realtà che mette in evidenza innanzitutto il mancato rispetto delle regole e, duole affermarlo, la mancanza di controlli.
Si contano decine di bottiglie di bevande alcoliche disseminate ovunque, in particolare in centro, che dove sono state fotografate non sono certo arrivate per magia. Ma più verosimilmente lì sono state lasciate da balordi giovinastri che dopo aver consumato le hanno abbandonate.
Venafro, come il resto del Molise, è in zona arancione. In tale fascia non sono consentiti assembramenti e non è consentito consumare bevande all’aperto (art. 27 Dpcm 02.03.2021).
Fermo restando la violazione delle norme, se si contano più luoghi dove orde di ragazzi con il cervello in panne hanno consumato bevande alcoliche, vuol dire che lo hanno potuto fare indisturbati.
A Venafro insistono un comando Compagnia con tutte le sue articolazioni e una Stazione dei Carabinieri. C’è la Tenenza della Guardia di Finanza e il Comando della Polizia municipale.
Quanto accaduto è intollerabile e poiché non è la prima volta che succede, impone un intervento severo del Prefetto di Isernia che disponga con urgenza controlli più stringenti prima che esploda qualche nuovo focolaio che, viste le norme con cui il ministero della Salute regola le fasce di appartenenza, possa compromettere la ripartenza dell’intera regione.
Segnalazioni di comportamenti non proprio ortodossi arrivano un po’ da tutto il Molise, sia chiaro. Ma quello schifo lasciato lungo corso Campano o lungo via Nicandro Iosso, due vie centralissime di Venafro, oltre ad indignare profondamente è uno schiaffo in pieno volto a chi le regole le rispetta e da più di un anno sta facendo grossi sacrifici per conservare integra la salute.
Meraviglia e non poco anche l’imbarazzate silenzio e l’immobilismo dell’amministrazione comunale, il cui giovane e stimato sindaco non ha certo necessità di suggerimenti. La speranza è che l’avvocato Alfredo Ricci disponga, per quanto di sua competenza, maggiori controlli e sensibilizzi i suoi concittadini affinché siano più scrupolosi nel rispetto delle norme.
In Molise, dove la cose non stanno andando malissimo, si contano ancora decine di positivi e tanti morti ogni giorno.
Il rispetto delle regole, insieme alla vaccinazione, è l’unico modo per raggiungere la luce che si intravede in fondo al tunnel.
ppm

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