La Guardia di Finanza di Pescara, comandata dal colonnello Mauro Odorisio, ha stroncato una maxifrode fiscale internazionale che ha portato al sequestro di 36 milioni di euro per beniequivalenti e all’iscrizione sul registro degli indagati di 47 tra professionisti e imprenditori. Le aziende coinvolte nella megatruffa risiedono in Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Abruzzo, Molise e Puglia.
La maxifrode fiscale internazionale sarebbe stata relalizzata mediante società fittizie e trust con sede nel paradiso fiscale di Madeira.
Al centro della frode un tributarista pescarese, autore di pubblicazioni su riviste specializzate, che gestiva la creazione e le false fatturazioni con oltre 30 aziende di comodo. E’ stato inchiodato grazie alle migliaia di e-mail recuperate dai finanzieri nei computer sequestrati e dovrà rispondere degli oltre 5 milioni di compensi illeciti percepiti a fronte di modeste dichiarazioni dei redditi. Tra gli indagati, colpiti dal sequestro di immobili, aziende e conti correnti per 36 milioni di euro, figurano nomi noti a livello nazionale operanti nei più disparati settori, tra cui quello alimentare, lo sport e persino nel settore pornografico e dei c.d. club privè.

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