“Il nostro è l’unico paese al mondo dove tre pubblici ministeri, Di Pietro, De Magistris e Ingroia, si mettono insieme, fanno un partito e candidano giornalisti che hanno scritto delle loro inchieste. Ma in quale paese, uno al mondo, si può verificare tutto questo?”. A Campobasso il segretario del Pdl, Angelino Alfano, lancia la candidatura di Michele Iorio. Poi, rivolgendosi al Pd: “Ben gli sta! Li hanno coltivati, coccolati, gli è piaciuto un sacco che si facessero le inchieste prendendosela con Berlusconi. Hanno detto: bene la libertà di indagine che prevale anche sul diritto alla riservatezza. E adesso, con la notorietà acquisita, grazie anche alle coccole del Pd, loro forse provocheranno anche la sconfitta del Partito democratico. Chi è causa dei propri mali pianga se stesso. Chi semina vento raccoglie tempesta. Scelgano loro – conclude Alfano – l’antico detto, quello che preferiscono”. “A Siena la giustizia funziona come vorremmo che funzionasse in tutto il resto d’Italia. Non esce una intercettazione, quindi c’é un pieno rispetto della costituzione e del diritto alla riservatezza e della privacy, un uso parco, giusto, corretto, prudente della carcerazione cautelare”. E’ quanto afferma il segretario del Pdl sull’inchiesta sul Monte dei Paschi di Siena: “Viene denunciato il rischio del circuito mediatico-giudiziario – prosegue – per cui le informazioni non devono uscire altrimenti condizionano i giornali e si evoca anche l’insider trading. E’ giustissimo, però è nostro diritto chiedere che la giustizia funzioni così non solo a Siena, ma in tutta Italia. Noi diciamo molto semplicemente – sottolinea – che chi non ha saputo governare una banca non è in grado di governare un paese. Noi siamo dell’idea che questa grandissima, storica banca, con sei milioni di correntisti e 30 mila dipendenti, debba essere difesa e salvaguardata, ma il Pd non può fare il marziano, non possono dare l’idea che sono scesi da Marte. Sono loro che hanno nominato la maggioranza dei componenti del Cda. Questa banca nella sostanza l’hanno governata loro. Questa è l’unica banca dove c’é un controllo diretto di un partito politico attraverso gli enti locali da loro governati e attraverso la Fondazione. Noi abbiamo avuto un 2012 appena concluso che è stato interamente governato da Monti. L’eredità pesante di questo governo sta anche in questi drammatici numeri della disoccupazione. Le cose con Monti dovevano andare meglio – prosegue – e sono andate peggio. Noi ora abbiamo delle proposte immediate: zero tasse per cinque anni per gli imprenditori che assumono i giovani e l’eliminazione dell’Imu sulla prima casa per dare respiro all’economia. Angelino Alfano ha accennato a Campobasso anche all’annuncio che Berlusconi farà nelle prossime ore. “Domani – ha detto senza voler rivelare altro – Berlusconi farà una proposta molto, molto importante per la prosperità e il benessere dei cittadini. Uno dei primi atti che faremo sarà quello di riformare profondamente i poteri di Equitalia. Il cittadino non deve avere paura del fisco, il cittadino onesto deve essere considerato come tale e abbiamo alcune proposte molto nette per fare sì che il fisco risulti amico: rivedere i poteri di Equitalia e consentire ai cittadini di scaricare nella dichiarazione dei redditi scontrini e fatture. In questo modo tutto il nero emergerà e non ci sarà bisogno di inseguire, con un meccanismo da stato di polizia tributaria, i cittadini italiani. Infine chiediamo che l’amministrazione finanziaria, cioé il fisco, faccia consulenza preventiva ai cittadini dando consigli per non sbagliare la dichiarazione dei redditi. Votare Bersani è la garanzia assoluta che alcune tasse saranno messe. Lui parla sempre della patrimoniale, lo dice anche la Camusso, e allora possiamo stare certi che così sarà. Alla fine – aggiunge – chi comanda a sinistra in realtà, non è né Bersani e né Vendola, ma sulla politica economica è la Camusso che guida il sindacato senza il quale il Pd non può andare avanti. E così noi avremo una alleanza tra Monti e Bersani, se Bersani dovesse vincere in modo incerto. Ci davano per morti e ci hanno trovati vivi. A sinistra facevano le riunioni per stabilire chi dovesse essere ministro degli Esteri e dell’Economia e su chi dovesse andare al Quirinale. Ecco, sappiano che noi siamo vivi e siamo in battaglia. E a tre settimane dalla chiusura della campagna elettorale abbiamo meno di tre punti di differenza che ci separano dalla sinistra, per l’esattezza 2,6. Se loro continuano a scendere – conclude – un po’ perché l’amico Ingroia gli ruba i voti e un po’ perché il caso Mps dimostra come governerebbero il paese, e se noi continueremo a salire, una settimana prima del voto puntiamo di essere in vantaggio. Dovremmo utilizzare gli ultimi quattro giorni per consolidare il margine”. Infine il segretario nazionale del Pdl su Iorio: “Il governatore uscente ha vinto legittimamente le elezioni ed era giusto puntare nuovamente sulla sua persona”

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