L’Asrem può stabilizzare il personale, contrattualizzato a qualunque titolo, del ruolo sanitario, tecnico e amministrativo, selezionato attraverso prove per titoli o colloquio, che abbia maturato o maturerà i 18 mesi di servizio previsti dalle normative Covid entro il 31 dicembre 2022. Lo prevede la legge regionale approvata ieri dal Consiglio di via IV Novembre che dispone, quindi, una proroga del termine fissato al 30 giugno scorso. L’obiettivo è consentire l’assunzione alle decine di infermieri e Oss che, reclutati dall’azienda di via Petrella per l’emergenza pandemica a partita Iva (formula che non consente la stabilizzazione), non hanno avuto accesso alla corsia preferenziale. Solo a maggio 2021, infatti, l’Asrem ha ripiegato sul rapporto dipendente (pur se a tempo determinato). Tra i precari, quindi, in pochissimi hanno  maturato i 18 mesi necessari.

Via libera unanime al testo a firma dell’ex presidente Michele Iorio, di Gianluca Cefaratti, di Aida Romagnuolo e Armandino D’Egidio. Ma non senza polemiche. Il provvedimento è ad altissimo rischio impugnativa dal parte del governo nazionale, che porterà davanti alla Corte Costituzionale una norma analoga, inserita nella legge di stabilità regionale, per i precari Asrem e in generale del sistema Regione.

I 5s in particolare hanno puntato il dito contro il centrodestra, colpevole a loro dire di prendere per i fondelli (Greco ha usato un termine molto più noto e colorito) i tanti ragazzi che si sono sacrificati nelle corsie degli ospedali nei mesi più bui della pandemia. Bisognava, hanno ricordato in Aula i pentastellati, procedere a nuovi concorsi con meccanismi di premialità. Invece, «con la logica dei rinnovi all’ultimo minuto e con i provvedimenti spot a rischio di impugnativa, non si fa altro che alimentare quel precariato, tanto utile come leva elettorale». Hanno votato però a favore.

«Siamo stati i primi a chiedere che medici, infermieri e Oss al servizio degli ospedali molisani durante l’emergenza sanitaria venissero assunti. E per questo non ci siamo opposti», hanno spiegato a margine. Più morbida la posizione del Pd espressa dalla capogruppo Micaela Fanelli per cui, al netto dei forti dubbi sulla resistenza della legge al vaglio del Consiglio dei ministri, va tentata una strada politica. Iorio ha difeso l’impianto della norma rimarcando che riprende l’iniziativa della Regione Sicilia e commentando che si tratta di un «atto doveroso per restituire dignità a centinaia di quei lavoratori precari che in periodo Covid hanno prestato servizio nonostante le grandi difficoltà».

Il governatore Donato Toma ha assicurato che in caso di impugnativa la Regione la difenderà alla Consulta e citato precedenti a favore di Palazzo D’Aimmo.

Polemiche e scontri non sono mancati. Per le opposizioni, il centrodestra ha permesso al dg Florenzano di sbagliare ricorrendo alle partite Iva e ora sta illudendo ancora gli ‘angeli del Covid’. Per la maggioranza, a mancare è stato invece il contributo dei parlamentari molisani (quattro su cinque erano stati eletti coi 5s) che avrebbero dovuto pretendere una deroga dal governo per la particolare situazione molisana. ad assistere, anche una delegazione di precari. Al momento del voto, su una legge che tutti immaginano sarà bloccata da Roma, nessuno se l’è sentita neanche di astenersi.

Numerose le altre leggi varate, dalla sola maggioranza, riguardanti il riconoscimento di debiti fuori bilancio. L’Assise tornerà in seduta venerdì. Primo punto all’ordine del giorno le nomine di competenza del Consiglio, prima fra tutte la rielezione del Garante dei diritti della persona.

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