È partita dal suo paese d’origine, Sant’Elia a Pianisi, la campagna elettorale di Enrico Colavita, candidato del centrosinistra al Senato.
In mattinata un comizio in piazza, uno start tradizionale. In piazza Municipio, il sindaco Stefano Martino ha fatto gli onori di casa. Poi la parola all’ex presidente di Assindustria che proprio da Sant’Elia, dove nacque l’azienda della sua famiglia, ha cominciato la scalata si mercati internazionali.
La sfida – ha detto non senza emozione Colavita – parte «nel posto in cui sono nato e cresciuto e da dove tutto ha avuto inizio. Ho voluto incontrarvi nella piazza del nostro paese, di domenica, come è successo tante volte durante la nostra vita e non certo per farvi promesse. Non sarebbe serio da parte mia. Mi conoscete, le persone non possono essere strumentalizzate. Prendo un impegno, questo sì, lo posso dire: quello di rappresentarvi per portare nella massima istituzione del Paese le aspettative della nostra terra».
Ha accettato di correre per il Pd da indipendente, ha ribadito. «Di politica mi sono sempre interessato, ma da un’altra angolazione e non vi nego che per me questa è una veste nuova. È stato tutto così veloce, eppure sento un grande entusiasmo. La cosa che mi rende più felice di tutto, qualunque sia l’esito, è che utilizzerò questo breve tempo per stare con le persone. Sentire le loro voci, le loro storie e nello stesso tempo potergli raccontare che si può partire anche da un piccolo paese del Molise ed essere protagonisti».
Quarant’anni fa il paese del Fortore era chiamato la “Milano del Molise”. «A quei tempi – ha ricordato – Sant’Elia veniva studiata come modello di capacità imprenditoriali sviluppatesi dal basso senza interventi straordinari. E se guardo al futuro non posso non pensare a una dimensione che è possibile ricreare». Come? Colavita ha le idee chiare. Il primo ingrediente deve essere la «condivisone e la partecipazione». Poi verrà tutto il resto. Nell’incontro ha accennato alcuni temi su cui intende confrontarsi in questa campagna elettorale: una riconversione dei servizi per le aree interne; una prospettiva di crescita come unico baluardo per l’autonomia del Molise; attenzione dal governo centrale, ma anche più efficienza a livello regionale, un’offerta organizzata per l’agroalimentare che guardi al mercato estero. «Con Piacere Molise alla Camera di Commercio e alla presidenza del Patto Territoriale del Matese con l’iniziativa sugli alberghi diffusi, ho posto l’attenzione della mia azione al riequilibrio delle aree interne e proprio su questo continuerò a lavorare, per far proseguire un percorso di ulteriore slancio per aree che hanno bisogno di fiducia. Qui i cittadini credono nei molisani come noi e noi non possiamo deluderli».

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