La discussione si era avviata il 3 marzo. Poi il lungo lockdown sul provvedimento, ‘concepito’ quando era assessore Mazzuto e varato ora che al suo posto c’è Marone. Via libera a maggioranza in Consiglio regionale, ieri, al nuovo piano sociale 2020-2022. Le risorse finanziarie ammontano a circa 41 milioni di euro, ripartiti su base annua tra gli ambiti territoriali sociali, in riferimento alla popolazione. La quota annuale di risorse disponibili ammonta a 13, 8 milioni da destinarsi agli interventi sociali e socio-sanitari sul territorio molisano. Il piano individua sei aree di intervento: segretariato sociale, responsabilità familiare e minori, anziani, disabili, disagio adulto e contrasto alla povertà, contrasto alla violenza di genere.
Il documento – è stato sottolineato dalla relatrice Calenda e dalla maggioranza – raccoglie anche alcune istanze prodotte dai vari portatori di interesse ascoltati in fase di audizione. Vengono individuate le aree prioritarie d’intervento rispetto alle quali i piani di zona sono chiamati ad assicurare risposte adeguate sulla base degli indirizzi e degli obiettivi di servizio nonché in armonia con le strategie gestionali utili a un’azione amministrativa efficace ed efficiente.
«Dopo un anno e mezzo, la maggioranza sceglie di approvare un piano sociale che non tiene assolutamente conto dello stravolgimento generale delle condizioni di contesto nel quale oggi si agisce. Il piano approvato dall’Aula non parla di Covid, non parla di integrazione socio-sanitaria alla luce di quanto accaduto nella nostra regione e per cui, invece, sarebbe stata doverosa una profonda e nuova valutazione rispetto ai cambiamenti», boccia il testo la capogruppo dem Micaela Fanelli. Che critica anche la mancanza di risorse aggiuntive «come invece avevamo chiesto nell’ordine del giorno presentato e che è stato bocciato dalla maggioranza». E motiva così il no: «Non era assolutamente questo che immaginavamo per il Molise. Volevamo di più e meglio. Per questo abbiamo deciso di non votare un Piano che di fatto rappresenta una scatola vecchia e vuota».
Critici pure i 5s, «un piano che arriva con due anni di ritardo ed è carente sotto vari punti di vista», spiega il consigliere Angelo Primiani. Carenze, prosegue, che nelle audizioni erano state segnalate, « ad esempio la totale assenza di integrazione sociosanitaria. Una mancanza grave soprattutto perché intanto il piano sanitario ancora non è stato approvato. È stata persa un’occasione per integrare sociale e sanità, ambiti strettamente collegati». Respinte le proposte dei 5s che concludono: «Il Molise si ritrova un piano sociale monco, un ‘timone’ che non riesce a dirigere la nave regionale verso politiche integrate utili ai cittadini».
Via libera, sempre a maggioranza, in mattinata al regolamento della legge sulla promozione dello sport, atto che disciplina modalità e termini per le istanze di contributo, interventi ammissibili e criteri di concessione, sistema di rendicontazione. È previsto anche che la giunta possa decidere di finanziare manifestazioni di eccezionale interesse turistico-sportivo, bonus per valorizzare il talento di atleti (fino a 23 anni o fino a 40 se atleti paralimpici) che hanno raggiunto risultati di livello nazionale e internazionale, oltre che un voucher sportivo per le famiglie meno abbienti.
Scintille in Aula fra il capogruppo dei pentastellati, il governatore e la maggioranza. Per Greco, il regolamento affida troppo potere all’esecutivo. Toma ha replicato che l’atto riproduce le indicazioni della legge. Alla fine, il capo dei 5s ha abbandonato i lavori.

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