Quindici milioni di euro messi a disposizione dalla Regione Abruzzo per ultimare la diga di Chiauci. Riparte dunque l’iter che si spera possa portare al completamento dell’imponente opera, i cui lavori sono iniziati quarant’anni fa, con l’ambizioso obiettivo di risolvere i problemi di approvvigionamento idrico dei comprensori abruzzesi e molisani.
«Di recente – ha spiegato il sindaco di Chiauci Alessandro Di Lonardo – ho avuto modo di interloquire con il commissario del Consorzio Mario Amicone. Mi ha garantito che nel mese di luglio, dovrebbero partire i bandi di gara per i cinque lotti di lavoro propedeutici al completamento del riempimento dell’invaso, del quale ormai si parla da anni».
Naturalmente anche la comunità del piccolo centro altomolisano aspetta da tempo di veder finalmente realizzata l’importante infrastruttura. Troppi i ritardi che si sono accumulati in questi anni, spesso per problemi di tipo burocratico. «Certo è – ha detto ancora il primo cittadino – che noi questa opera vogliamo vederla completata. Perché dopo quarant’anni è impensabile che ancora si continui a tergiversare, dopo aver speso milioni di euro. Non è concepibile. Poi tutto il deturpamento dell’area, che per l’80% ricade sul territorio di Chiauci. Noi non abbiamo avuto nessun tornaconto, nessun beneficio, né in termini di sviluppo turistico, né per quanto concerne l’occupazione». Di Lonardo evidenzia poi il contesto. «Chiauci conta una popolazione di 200 abitanti – ha sottolineato -, che decresce di anno in anno. Suppongo che se le cose dovessero continuare ad andare così, avremo ancora pochi anni di vita».
Dopo tanta attesa però qualcosa ora sembra muoversi, con la Regione Abruzzo che si è detta pronta a fare la sua parte, mettendo a disposizione quindici milioni di euro. «Da quello che mi è stato detto – ha detto il sindaco – le risorse dovrebbero servire a realizzare quei lavori propedeutici al riempimento di 6.5 milioni di metri cubi di acqua nell’invaso, la sistemazione delle paratoie, la messa in sicurezza dell’ammasso roccioso, la messa in sicurezza a valle e il rimboschimento. Opere in pratica necessarie a sostenere l’aumento dell’acqua».
La Regione Molise, dal canto suo, dovrebbe contribuire attraverso lo stanziamento di dieci milioni di euro. «Con la Regione Molise ho cercato di avere dei contatti – ha detto ancora Di Lonardo -. Non solo con l’assessore Nagni, ma anche con il presidente Frattura. Mi sono state date assicurazioni, ma di concreto al momento non c’è nulla. Non so se e quando verranno impiegati i dieci milioni, ma ho appreso che dovrebbero essere destinati al completamento del laghetto di Pescolanciano. La cosa non mi dispiace, l’importante è che si vada avanti. Intanto – ha aggiunto – è necessario capire perché siamo arrivati a questo punto. In un Paese civile tutto questo non è concepibile. È naturalmente necessario anche lo stanziamento dei fondi da parte della Regione Molise – ha concluso -. Altrimenti i lavori non possono essere completati. Perché quei 10 milioni vanno aggiunti ai 15 della Regione Abruzzo per il completamento di tutto l’invaso».

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