Due boati fortissimi, poi l’esplosione e le fiamme che non hanno lasciato scampo a Giuseppe Tasillo, 83enne originario della provincia di Isernia. La tragedia si è consumata in una manciata di secondi nella villetta dove viveva a Massimina, nella periferia di Roma, tra le 16.30 e le 17 di martedì. L’incendio ha coinvolto l’intera struttura, una villetta di due piani che ospita quattro famiglie. Miracolosamente illese le altre persone che vivono nello stabile. I testimoni raccontano che si sono susseguiti dei boati, che hanno preceduto il crollo di parte della palazzina. I residenti della zona seppure sotto shock per l’accaduto, senza perdere neppure un minuto di tempo hanno lanciato l’allarme. In via Ciro Trabalza si sono così precipitati i vigili del fuoco con le autobotti, in nucleo NBCR e il carro teli. Sul posto anche i carabinieri di Ponte Galeria coordinati dalla Compagnia di Ostia. Il fumo dell’incendio è stato visibile anche a distanza. Una corsa contro il tempo per i ‘caschi rossi’ che, non senza difficoltà, sono riusciti a gestire le fiamme e domare l’incendio. Quindi hanno proceduto a mettere la zona in sicurezza. Una volta entrati nella struttura per un primo sopralluogo hanno rinvenuto nel seminterrato il corpo carbonizzato della vittima. Si è così scoperto che a perdere la vita era stato l’83enne di origini molisane. Nato nel novembre del 1936, da molti anni l’uomo si era trasferito nella Capitale, dove viveva stabilmente con la sua famiglia. Resta ora da ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Per avere risposte certe bisognerà attendere ancora qualche giorno. Al lavoro i vigili del fuoco che, insieme ai carabinieri, stanno effettuando tutti gli accertamenti del caso.
La palazzina è stata evacuata e dichiarata inagibile. Ieri mattina sono stati eseguiti nuovi sopralluoghi dai quali è emerso che l’esplosione è stata provocata da una perdita di gas e che il rogo sarebbe partito dal seminterrato, più o meno nella stessa area della struttura dove è stato rinvenuto il cadavere dell’83enne.

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