Da Mdp si sente oggettivamente lontano. Carmelo Parpiglia, eletto in Regione nel 2013 in quota Idv, è ancora legato da rispetto e affetto per Antonio Di Pietro. Ma con Bersani e Leva non ci si vede. Alleati, sì, il suo auspicio è che si trovi una quadra e del centrosinistra – in Molise come altrove – gli scissionisti del Pd possano far parte. Al Pd regionale, sintetizzando un dibattito che proprio Di Pietro ha portato sulla strada della ‘possibilità’, Parpiglia chiede la convocazione del tavolo di coalizione per decidere se fare le primarie per scegliere il candidato presidente. La segretaria del Pd si dice pronta. Lo convocherà a breve, come da mandato ricevuto a maggio dall’assemblea. Sarà il tavolo di «tutti i partiti del centrosinistra» a valutare l’operato del governo Frattura, a decidere il perimetro della coalizione e in definitiva a decidere sulle consultazioni per la leadership.
Di Pietro senior ha detto che voterebbe Mpd, anzi parteciperebbe al progetto. Cosa fanno i suoi uomini in Molise? L’assessore Nagni ha scelto Alternativa popolare di Alfano, è fuori da questo gioco dunque. Cristiano Di Pietro, domenica poche ore dopo la dichiarazione del padre all’Adnkronos, auspicava che Mdp facesse parte del centrosinistra, in pieno spirito ulivista. «In quella coalizione mi ritrovo sicuramente». Anche Frattura aveva aperto alle primarie e sul punto Di Pietro jr commentò: «Voglio capire chi si candiderà se si terranno, poi chi vince andrà sostenuto». Nessun cambio di posizione, però, in Consiglio regionale. Non per ora almeno.
Carmelo Parpiglia, «molto legato per motivi personali e politici a Di Pietro» dice di se stesso, rispetta la posizione dell’ex ministro. «Ritengo peraltro che, al di là dei consigli che gli dà, in Molise anche lui starà con Frattura», aggiunge. Con Mdp «è difficile che mi possa rivedere». E per quanto riguarda l’alleanza alle regionali con i bersaniani, Parpiglia ritiene che «il problema è come si pone Mdp. Io, noi della maggioranza non abbiamo nessuna chiusura nei loro confronti. Io non condivido la posizione di dissenso dai nostri anni di governo. Abbiamo risanato il Molise e ora ci sono le basi concrete per rilanciarlo. Ma mi auguro si possa andare insieme, da Alternativa popolare anche a Mdp e Sinistra italiana, con Frattura candidato. Quanto alle primarie, decide il tavolo del centrosinistra se farle. Anzi, mi auguro che il Pd avvii le consultazioni con i partiti e i movimenti per verificare se c’è la volontà». Personalmente pensa di ricandidarsi, la collocazione partitica? «Sono, ripeto, molto vicino ad Antonio Di Pietro, Paolo Frattura e Pierpaolo Nagni, con loro affronteremo questa questione».
Micaela Fanelli risponde al telefono proprio al termine di un incontro bilaterale interno alla coalizione. L’assemblea dem le ha dato il mandato di avviare la conferenza programmatica nel partito, coinvolgendo circoli e simpatizzanti nella valutazione del governo Frattura. E, parallelamente, il compito di ragionare singolarmente con gli alleati e poi aprire il tavolo. «Ho certamente intenzione di convocare il tavolo di tutti i partiti del centrosinistra, sto per farlo. Avviamo il ragionamento sull’operato della giunta, sul perimetro della coalizione, sulle primarie. Ma la mia posizione sul punto è nota e la riaffermo». Senza nomi alternativi, parliamo del nulla. «C’è un presidente, cioè, che vuole ricandidarsi. E lo Statuto del Pd prevede che per indire le primarie ci debba essere un candidato alternativo che si propone. Non è un gioco a nascondino, sono queste le regole. Dopo di che, è chiaro che saranno il Pd e la coalizione a decidere. Io ho intenzione di adempiere fino in fondo al mio mandato».

ritai

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.