Dicono che Roberto Ruta abbia reagito subito (già sabato) e senza tentennamenti all’invito del Pd per una riunione quantomeno chiarificatrice: dicano che Paolo Frattura non è il candidato presidente e andiamo a sederci al tavolo.
Nulla di scandaloso, questa è la posizione – alla luce del sole – di Danilo Leva e di Mdp da mesi. Ma il senatore è sempre stato, anche caratterialmente, più mite. Oltre ad essere il traghettatore per eccellenza, colui che Paolo Frattura lo ha voluto, fortissimamente voluto, nel centrosinistra e a capo della coalizione. Un veto così brutale, detto da lui, è ancora una sorpresa. Eppure le ‘voci di dentro’ dell’Ulivo 2.0 la raccontano così.
All’incontro convocato per presentare i 100 nomi che hanno già dato disponibilità a candidarsi con il centrosinistra alternativo al Pd, Ruta nulla ha detto sull’incontro che avrebbe dovuto tenersi ieri. Ha rinviato alle dichiarazioni del deputato Mdp Leva.
Le ‘voci di dentro’ di Ulivo 2.0 probabilmente non dicono il falso né romanzano. Perché le disponibilità inizialmente manifestate da Comunisti italiani, Lab e Socialisti si sono infrante sull’altare dell’unità. Nessuno si è presentato alla riunione. E i motivi sono stati anticipati da una nota in cui non appaiono le firme delle sigle che lo compongono ma un riassuntivo e omnicomprensivo ‘Ulivo 2.0’.
«Niente tavoli, perché tutto sia pubblico e trasparente come il popolo del centrosinistra e l’intera opinione pubblica reclama. Le ragioni e i valori del centrosinistra a partire dal tema del lavoro e della sanità hanno bisogno di scelte forti e coraggiose nel disegno strategico di riscatto della nostra Regione, che non lasci indietro nessuno. L’Ulivo 2.0 nasce per questo», è la premessa.
Poi la riaffermazione di distanza: «Le scelte operate negli ultimi anni, come nel caso della sanità che assorbe circa l’85% delle risorse del bilancio regionale, sono andate in direzione opposta. Quanti hanno operato queste scelte non possono interpretare o guidare la coalizione di centrosinistra che noi auspichiamo unita sulla condivisione e nella chiarezza degli obiettivi da raggiungere.
Siamo infatti pronti a dialogare con chiunque condivida la necessità di discontinuità, l’esigenza di scelte che siano in linea con le ragioni e i valori del centrosinistra in un quadro di alleanze altrettanto netto e chiaro».
Dicano che Paolo Frattura non è il candidato presidente e andiamo a sederci al tavolo…

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